Profezia che si autoadempie: differenze tra le versioni

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In letteratura la profezia che si autoadempie viene spesso usata come meccanismo narrativo.
 
==== Mitologia greca ====
Nella mitologia greca sono numerosi gli esempi dove i protagonisti dei miti, uomini o dei indifferentemente, una volta saputo il proprio futuro così come è stato deciso dal [[Fato]], tentano di modificarlo ma ottengono solo di avverare involontariamente la profezia. La morale sottintesa è l'impossibilità di ribellarsi al Fato di ogni individuo, anche se questi fosse un dio. Uno dei primi esempi di profezia che si autoadempie in letteratura è il mito di [[Crono]], il padre di [[Zeus]], che divora i propri figli perché sa che uno di loro lo spodesterà, ma così facendo spinge sua moglie [[Rea (mitologia)|Rea]] a cospirare contro di lui a favore dei suoi figli, portando infine alla sua caduta.
 
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Lo stesso è vero per la caduta di [[Troia]]: abbandonando il figlio [[Paride]] (che, secondo una profezia avrebbe causato la caduta di Troia), re [[Priamo]] porta infine alla distruzione della città quando il figlio rapisce la bella Elena.
 
==== Teatro inglese ====
Nella tragedia ''[[Macbeth]]'' di [[William Shakespeare]], tre streghe fanno una profezia al protagonista, secondo la quale diventerà re, ma deve stare attento a Macduff.