Filippo Corridoni: differenze tra le versioni

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== La nascita dell'Unione Sindacale Italiana ==
{{vedi anche|Unione Sindacale Italiana|Settimana rossa}}
In seguito una nuova ondata di scioperi che si innescarono ovunque in Italia, riportò in auge la componente rivoluzionaria del sindacalismo socialista portandone alla dirigenza diversi esponenti e [[Benito Mussolini]] alla direzione dell'''[[Avanti!]]''. Nel novembre [[1912]] Corridoni prese parte a [[Modena]] al congresso istitutivo dell'[[Unione Sindacale Italiana]] (USI), scissione della [[Confederazione Generale del Lavoro]] (CGdL), il sindacato confederale legato fortemente al partito socialista. Tutta una serie di personaggi di spicco passarono all'USI, dai fratelli De Ambris a [[Giuseppe Di Vittorio]].
 
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I venti di guerra che soffiavano in [[Europa]] furono spunto per una nuova agitazione sindacale. Il pretesto fu fornito dalla vicenda di un soldato, [[Augusto Masetti]], che, per non partire per la guerra in Libia che ancora si trascinava, aveva sparato contro un proprio ufficiale. Il soldato Antonio Moroni, fedele al proprio credo antimilitarista, era stato mandato alla Compagnia di Disciplina dalla quale scriveva regolarmente a Corridoni. Il 6 giugno 1914 a un comizio pro Masetti e Moroni. Corridoni prese la parola:
{{Citazione|Il proletariato d'Italia non vuol saperne di guerre. Ne ha avute abbastanza di quelle di Eritrea e di Libia e non sente il bisogno di prendersi nuove gatte da pelare per i begli occhi di [[Guglielmo di Wied]] o di [[Essad Pascià|Essad pascià]].<ref>Tullio Masotti, ''Corridoni'', Casa editrice Carnaro, Milano, 1932, p. 64:</ref>}}
 
Un altro di questi comizi si tenne ad Ancona il 7 giugno [[1914]], al termine del quale si verificarono aspri scontri con la polizia che diedero vita alla cosiddetta [[Settimana rossa]]. Negli stessi giorni Corridoni si trovava a Milano, dove tenne un comizio all'[[Arena Civica]] davanti a circa 100.000 operai, a cui presero parte anche Mussolini e Gibelli. Al termine della manifestazione, la folla intenzionata a raggiungere [[piazza del Duomo (Milano)|piazza del Duomo]] fu fronteggiata dalla polizia: ne nacquero scontri, nel corso dei quali furono feriti sia Corridoni che Mussolini. Quest'ultimo grazie all'intervento di altri partecipanti tra cui [[Amilcare De Ambris]] fu messo in salvo, mentre Corridoni fu nuovamente arrestato. Mentre scontava la pena in carcere nel frattempo in Europa scoppiò la [[Prima guerra mondiale]].