Camasco: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Liukpalla (discussione | contributi)
Liukpalla (discussione | contributi)
Riga 36:
Durante la [[seconda guerra mondiale]] e, in particolar modo, nell'[[inverno]] del [[1943]], prima [[Varallo]] e, poi, Camasco sono stati i centri di scontri sanguinosi tra i [[Partigiano|partigiani]] e le milizie [[Nazifascismo|nazifasciste]]<ref>{{Cita news|autore=JACOPO IACOBONI|titolo=Giulio e Tattico sulle montagne. “Pronti a morire l’uno per l’altro”|pubblicazione=La Stampa|data=26/04/2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.italia-resistenza.it/eventi-e-news/?ID=1823|titolo=Passeggiata partigiana Camasco-alpe Sacchi}}</ref>. Il paese esce con difficoltà dalla seconda guerra mondiale: un albergo e diverse case sono state distrutte e la popolazione residente ha subito un forte calo.<ref name=":3" />
 
Nel primo dopo guerra, viste le copiose nevicate invernali (annualmente fino a due metri), e grazie all'intraprendenza dell'avvocato Mario Caimi, vengono realizzate due [[Skilift|sciovie]] in grado di servire tre piccole piste con un dislivello di circa 100 metri<ref name=":3" />. Così, il "''Campo di sci al Tapone''" di Camasco si afferma fino agli [[Anni 1970|anni settanta]] come centro di [[sci alpino]] e diventa uno dei punti di riferimento per molti sciatori valsesiani<ref name=":1" /><ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=http://www.harzwinter.de/alpinforum/varallo/varallo_prospekt_1950.pdf|titolo=Varallo - In Valesesia}}</ref>.
 
Tuttavia con il tempo gli sport invernali a Camasco vengono abbandonati. Tale declino è dovuto a molteplici fattori: alle onerose spese di gestione, alle scarse precipitazioni nevose degli [[Anni 1980|anni ottanta]], all'emergere di nuovi comprensori sciistici più strutturati e alla sempre più bassa resa dell'innevamento artificiale a tali altitudini <ref name=":3" />.