Ferrovia Suzzara-Ferrara: differenze tra le versioni
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Le prime dieci [[locomotiva a vapore|locomotive a vapore]] furono ordinate dalla Valentini-Mazzolin alla [[Krauss-Maffei|Maffei]] di [[Monaco di Baviera]]; furono suddivise in due gruppi, il primo fu denominato con nomi di città ([[Belfiore]], [[Ferrara]], Mantova, [[Sermide]] e [[Villafranca di Verona|Villafranca]]), mentre quelle del secondo erano indicate con nomi di fiumi ([[Mincio]], [[Panaro]], [[Po]], [[Reno (Italia)|Reno]] e [[Secchia]]). Svolsero il servizio assieme a 38 carrozze a terrazzini a due assi realizzate dalla Schweizerische Gesellschaft-Industrie (SIG) e decine di carri merci chiusi e aperti<ref>{{cita|Muratori|pp. 7-9|Muratori-EdG, 1988}}</ref>.
Dal [[1902]] il tratto da Ferrara a [[Poggio Renatico|Porotto]] fu utilizzato dalla [[ferrovia Ferrara-Modena|Ferrara – Modena]] della [[Società Veneta]]. In quell'anno la stazione della società veneta divenne anche fermata della linea ferroviaria FSF; una situazione che durerà fino alla dismissione della strada ferrata per Modena<ref name="ReferenceB"/>. Nel [[1956]], la stazione dismessa fu sostituita dal casello ferroviario ubicato nei pressi. L'edificio funse da fermata per la località fino alla sua definitiva soppressione, avvenuta nel [[1976]]<ref name="Muratori">{{
Agli inizi del [[XX secolo]], la FSF procedette al rinnovo del parco rotabile acquistando dalla Maffei quattro nuove locomotive battezzandole con nomi di poeti (Ariosto, Dante, Petrarca, Virgilio). Nel [[1920]], le necessità di trasporto di derrate agricole, spinsero la FSF ad aprire la stazione di San Rocco Mantovano<ref>{{cita|Muratori|p. 15|Muratori-EdG, 1988}}</ref>. Nel [[1925]] fu acquisita l'ultima locomotiva-tender della FSF: la [[Piave]].
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Poiché le nuove automotrici furono impiegate prevalentemente per i treni del mare e per le relazioni lunghe della FSF, negli [[anni 1970|anni settanta]] si procedette all'acquisto di [[automotrice ALn 556|ALn 556]] da usare lungo la linea, in sostituzione delle ALn 72 e ALn 56<ref>{{cita|Muratori|pp. 32-36|Muratori-EdG, 1988}}</ref>.
Nel [[1971]] si ruppero alcune rotaie e l<nowiki>'</nowiki>''Ispettorato compartimentale della motorizzazione civile e dei trasporti in concessione'' di [[Bologna]] dispose la sospensione dell'esercizio ferroviario sulla Ferrara-Suzzara e la sua sostituzione con autocorse. Come conseguenza del movimento dell'opinione pubblica che si rivelò contraria all'iniziativa, temendo la soppressione sulla falsariga della Ferrara-Modena, si optò per effettuare i lavori di sostituzione senza dover sospendere i servizi di trasporto. Tra il [[1973]] e il [[1975]] si procedette a sostituire le rotaie da 27 kg/m con rotaie [[Ente nazionale italiano di unificazione|UNI]] 36 poggianti su traversine in legno, per il tronco Suzzara-Poggio Rusco, e UNI 50 su traversine in cemento per il Poggio Rusco-Ferrara<ref
Nel [[1985]], la concessione della linea fu rilevata dal [[Ministero dei Trasporti]] con decreto interministeriale del 9 dicembre e la società entrò in [[Gestione commissariale governativa]]<ref name="ReferenceA"/>. La nuova amministrazione proseguì nel rinnovamento del materiale rotabile e migliorò l'infrastruttura, rettificando il tracciato in certi punti, per renderlo più adatto alle moderne esigenze di traffico, ed elettrificando il tronco Poggio Rusco-Ferrara. Ora la velocità massima ammessa nella linea è di 120 km/h.
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