Nicola Pietrangeli: differenze tra le versioni

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=== Carriera ===
{{Citazione|''Se ai nostri tempi ci avessero confinato in un'isola per sei mesi senza campi da tennis e poi ci avessero fatto disputare un torneo, Nicola ci avrebbe battuti tutti quanti''.<ref>Pietro Farro, ''Il tennis è un grattacielo: storie in punta di racchetta'', Effepi Libri, 2005, p. 17</ref>|[[Ken Rosewall]]}}
 
[[File:NPietrangeli.jpg|thumb|upright|left|Pietrangeli nel 1964]]
 
==== Primi anni ====
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==Caratteristiche tecniche==
{{Citazione|''Più forte sul rovescio, Nicola fu un regolarista e un incontrista, capace anche di raffinatissimi tocchi al volo''.<ref>{{cita libro|autore=[[Gianni Clerici]]|titolo=500 anni di tennis|editore=Mondadori|p=300}}</ref>}}
È stato un grande curatore dello stile, giocatore di fondocampo, potente nei passanti, forte nel rovescio, un po' meno nel dritto, con una notevole smorzata e dotato di un istinto eccezionale.<ref>{{cita libro|autore=[[Bud Collins]]|titolo=History of tennis|editore=New Chapter Press|p=627}}</ref> Aveva una facilità sconcertante nel variare con un colpo di polso gli effetti e le traiettorie<ref>Stefano Semeraro, ''Centre Court-Il tennis dei pionieri'', Roma, 2011, p. 210</ref> tanto che il giornalista specializzato [[Gianni Clerici]] definiva "indecifrabile" il suo passante di rovescio. Secondo lo scrittore inglese [[Paul Bailey]], Pietrangeli, insieme a [[Rafael Osuna]], [[Ramanathan Krishnan|Ramanathan]] e [[Ramesh Krishnan]], è stato uno degli esponenti di rilievo dello stile tennistico basato sull'eleganza.<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/sport/2006/jan/08/features.sport8|titolo=Paul Bailey in Observer Sports Monthly January 8, 2006}}</ref>
 
== Vita extrasportiva ==
Nicola Pietrangeli è stato sposato con Susanna Artero, dalla quale ha avuto tre figli: Marco, Giorgio e Filippo. Dopo la separazione ha avuto una relazione con la conduttrice televisiva [[Licia Colò]], di trent'anni più giovane. È residente a [[Monte Carlo]]<ref>Lea Pericoli, ''cit.'', p. 87</ref>.
 
Dopo il ritiro, ha curato per alcuni anni le relazioni esterne della [[Lancia (azienda)|Lancia]] e della Intersomer, una società di [[Mediobanca]]<ref>Lea Pericoli, ''cit.'', pp. 115-116</ref>. Nel 1976-77 ha condotto ''[[la Domenica Sportiva]]'' con [[Adriano De Zan]]. Nel 1981 ha vinto il [[Gran Premio Internazionale dello Spettacolo|Telegatto]] per il programma radiofonico ''Carta Bianca'', con [[Gianni Rivera]] e [[Lea Pericoli]]<ref>Lea Pericoli, ''cit.'', p. 175</ref>.
 
Ha recitato come attore nel film ''[[La donna giusta (film)|La donna giusta]]'' (1982), di Paul Williams, con [[Virna Lisi]], [[Clio Goldsmith]] e [[Dalila Di Lazzaro]] e in ''[[C'era un castello con 40 cani|C’era un castello con 40 cani]]'' (1990), di [[Duccio Tessari]], con [[Peter Ustinov]]. Ha anche recitato in una puntata della serie televisiva ''[[Distretto di Polizia|Distretto di polizia]]''<ref>Lea Pericoli, ''cit.'', pp. 169-172</ref>.
 
== Curiosità ==
* Pietrangeli è di madrelingua francese e russa. Ha imparato l'italiano soltanto una volta trasferitosi in Italia, tanto da essere soprannominato "''Er Francia"'' dai suoi primi amici<ref>Lea Pericoli, ''cit.'', p. 18</ref>. Parla anche perfettamente l'inglese e lo spagnolo<ref>Lea Pericoli, ''cit.'', p. 84</ref>.
* È di religione [[Chiesa ortodossa|cristiano-ortodossa]], come lo era la madre, russa di nascita<ref>Lea Pericoli, ''cit.'', p. 232</ref>; talvolta, in campo, pregava in russo per far sbagliare l'avversario<ref>''L'Avvenire'', 5 settembre 1983</ref>.
* Suo padre, Giulio Pietrangeli, ha avuto la rappresentanza esclusiva in Italia dei prodotti della casa d'abbigliamento [[Lacoste (azienda)|Lacoste]] dal 1952 al 1978; Nicola ha vinto due volte il “Granchio"Granchio d'oro”oro" come sportivo più elegante d'Italia<ref>Lea Pericoli, ''cit.'', pp. 35-39</ref>.
* Come ''partner'' di misto, [[Lea Pericoli]], pur avendo vinto un titolo nazionale con lui (nel [[1967]]), non lo riteneva particolarmente affidabile perché – a suo dire – faceva troppo il galante con le avversarie<ref>Lea Pericoli, ''cit.'', pp. 124-125</ref>.
* Su richiesta di [[Chris Evert]] e Barbara Sinatra, Pietrangeli convinse il titolare del [[De Cecco (azienda)|pastificio De Cecco]] a sponsorizzare il [[BNP Paribas Open|torneo di Indian Wells]]. Giunto sul posto comunicò l'offerta alla Sinatra che, presa dall'entusiasmo, lo presentò pubblicamente come lo sponsorizzatore del torneo. Pietrangeli stette al gioco e, con la falsa identità di "Mr. De Cecco", si fece anche fotografare insieme a [[Frank Sinatra]]<ref>Lea Pericoli, ''cit.'', pp. 85-86</ref>.
* Dopo la conquista della [[Coppa Davis]], da parte della squadra italiana capitanata da Pietrangeli, si tenne una grande festa al [[Circolo Canottieri Roma]] alla presenza del Presidente del Consiglio [[Giulio Andreotti]]. Alla fine della festa, non era stato previsto che la coppa fosse riconsegnata al ''caveau'' della banca romana dove era stata conservata sino ad allora. Nell'indecisione generale, Pietrangeli si assunse la responsabilità di vigilarla personalmente e se la portò a casa sua, dove si fece fotografare nel letto, con la Coppa Davis tra le braccia<ref>Lea Pericoli, ''cit.'', p. 145</ref>.
 
== Statistiche ==
=== Singolare ===
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== Riconoscimenti ==
* Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata fu inserita nella [[Walk of Fame dello sport italiano]] a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale.<ref>{{cita web|http://www.coni.it/it/news/primo-piano/9832-inaugurata-la-walk-of-fame.html |Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano |20 dicembre 2017}}</ref><ref>{{cita web|http://www.coni.it/images/CNA_100_Leggende_per_data_di_nascita.pdf |100 leggende Coni |20 dicembre 2017}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* [[Lea Pericoli]], ''C'era una volta il tennis. Dolce vita, vittorie e sconfitte di Nicola Pietrangeli'', Rizzoli, Milano, 2007
 
== Voci correlate ==
* [[Squadra italiana di Coppa Davis]]
 
== Altri progetti ==
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