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Nasce a Trieste il 14 luglio 1930 da madre sarda e padre veneto.
 
Dopo il liceo classico si forma all’[[Accademia nazionale d'arte drammatica|Accademia Nazionale d’Arte Drammatica]] di [[Silvio D'Amico|Silvio D’Amico]], sotto la guida di maestri come [[Sergio Tofano]], [[Orazio Costa]], [[Silvio D'Amico|Silvio D’Amico]], e [[Wanda Capodaglio]].
 
Ancora studente, debutta in teatro al Manzoni di Milano nello spettacolo ''I dialoghi delle carmelitane'' di Bernanos con la regia di Orazio Costa. Si diploma nel 1954, e nello stesso anno firma il suo primo contratto teatrale con la compagnia di [[Vittorio Gassman]]: recita in ''Kean'' (1954) e in ''[[Edipo re|Edipo Re]]'' (1955).
 
Nell’estateNell'estate del 1955 è chiamato a far parte della Compagnia teatrale italiana costituita da [[Lucio Ardenzi]] per una tournée in Sudamerica che rappresenti classici e novità italiane, al fianco di [[Renzo Ricci]], [[Eva Magni]], [[Tino Buazzelli]], [[Glauco Mauri]], [[Luigi Vannucchi]], [[Davide Montemurri]], [[Franca Nuti|Franca Nut]], [[Bianca Toccafondi]], [[Anna Proclemer]], [[Giorgio Albertazzi]]. Al suo rientro in Italia, è di nuovo nella compagnia di Gassman, nell’''[[Amleto]],'' la prima versione completa in Italia, che viene trasmessa anche dalla Rai.
 
Negli anni 1956/57 lavora con ''[[La Compagniacompagnia dei Giovanigiovani]]'' ([[Giorgio De Lullo|G. De Lullo]], [[Rossella Falk|R. Falk]], [[Anna Maria Guarnieri|A.M. Guarnieri]], [[Romolo Valli|R. Valli]]) in ''La bugiarda'' (1956), ''ll Diariodiario di Anna Frank'' (1957) e ''Irma la dolce'' (1958) e nel 1959 riceve il Premio San Genesio per la caratterizzazione maschile nella commedia ''I diari'' di Pier Benedetto Bertoli.
 
Nella stagione teatrale 1961/1962 è con [[Ornella Vanoni]], [[Paolo Ferrari (attore)|Paolo Ferrari]] e [[Paolo Carlini]] nella commedia di M. Achard ''L’idiotaL'idiota'', messa in scena da [[Silverio Blasi]] con unanime consenso di pubblico e di critica; nel 1964 viene scritturato dal Teatro Stabile dell’Aquila come interprete nella commedia di Pirandello ''L’uomoL'uomo la bestia e la virtù'' e nel dramma di [[Ignazio Silone]] ''Ed egli si nascose''.
 
IlNel 1965 è l’anno in cui dà vita al personaggio televisivo per il quale sarà identificato per molto tempo,: con la sua interpretazione dell’ispettorel'ispettore Lucas nella serie TV ''Le inchieste del commissario Maigret'', a fianco di [[Gino Cervi]] e la regia di [[Mario Landi]]. Lo sceneggiato ha un tale successo da indurre la RAIRai a produrre nuove serie che andranno in onda negli anni successivi (1966, 1968 e 1972).
 
Il 1967 segnaè invece l’annol'anno del suo esordio cinematografico con ''Le due facce del dollaro di'' R.Roberto Bianchi Montero. Da allora l’attorel'attore si alternerà tra piccolo e grande schermo. Sono circa 70 gli sceneggiati televisivi ed episodi di varie serie a cui partecipa: da ''Piccolo mondo antico'' (1957) e ''Ultima Boheme'' di Silverio Blasi (1957) alla produzione TV ''Puccini'' con [[Alberto Lionello]], per la regia di [[Sandro Bolchi]], (1973), a ''Anna Kulishoff'' di R. Guicciardini (1981), a ''La Coscienzacoscienza di Zeno'' di Bolchi (1988). Girerà molti film di vario genere, soprattutto verso la fine degli anni ’60, ma anche negli anni ’70 e ’80sessanta, fino agli anni più recenti: si ricordano ''Good byeGoodbye Mister Chips'', di Herbert Ross (1969), ''Rosolino Paternò Soldatosoldato'' di [[Nanni Loy]] (1970), ''Peccato d’amored'amore'' (1973) di Robert Bolt, ''La Pupapupa del Gangstergangster'' di [[Giorgio Capitani]] (1975 – con [[Sophia Loren]] e [[Marcello Mastroianni]]), ''[[La cicala (film 1980)|La Cicalacicala]]'' di [[Alberto Lattuada]] (1980), ''La vera storia della Signora dalle Camelie'' di M. Bolognini (1981), ''La malattia del vivere''. ''Esibizione di un medico dell'anima'' da lui stesso diretto e interpretato (1985), ''La Bohème'' di [[Luigi Comencini]] (1988), ''La Viavia degli Angeliangeli'' di [[Pupi Avati]] (1999), ''Terapia Roosevelt'' di Vittorio Muscia (2006), ''L’uomoL'uomo Neronero'' di [[Sergio Rubini]] (2009).
 
Poi la regia: nella stagione 1969/70 dirige ede interpreteinterpreta, in coppia con [[Renato De Carmine]], nellala commedia di [[Luigi Pirandello]] ''O di uno o di nessuno'' al Flaiano di [[Roma]]. Ancora nel 1970 mette in scena per il [[Festival dei Due Mondi]] di [[Spoleto]], in prima mondiale, la commedia di [[Italo Svevo]] ''L’avventuraL'avventura di Maria,'' con [[Franca Nuti]], premiata quell’annoquell'anno con il Premio San Genesio.
 
Nel 1974, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di [[Giacomo Matteotti]], Maranzana allestisce a [[Milano]] per conto del Comune uno spettacolo che debutta con grande successo di pubblico al Teatro Nuovo. È dello stesso periodo ''Manzoni chi era costui?'', dedicato al grande scrittore. Sono gli inizi, per Maranzana, dell’attività di autore, che svolgerà proficuamente negli anni a venire. Il suo testo ''La malattia del vivere, esibizione di un medico dell’animadell'anima,'' sulla riforma sanitaria, rappresentato a teatro nel 1983, verrà prodotto due anni dopo dalla RAIRai come film per la Mostra del Cinema di Venezia.
 
Qualche anno prima, inoltre, nel 1977, aveva ottenuto ottime critiche come regista e attore, nel ruolo del poeta [[Dino Campana]], in ''Quasi un uomo'' di [[Gabriel Cacho Millet]]. Il lavoro, che debutta nel Teatro degli Animosi a Marradi, paese natale del poeta, diventa oggetto di seminario all’Universitàall'Università di Roma e di rappresentazione a [[Parigi]] sotto gli auspici dell’[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura|Unesco]], entrando poi nel circuito nazionale. Nel 1989 viene riproposto anche al Teatro Ghione.
 
Dopo molteplici esperienze radiofoniche, nel 1975 Maranzana è animatore protagonista della popolare rubrica mattutina ''Voi e io,'' nella quale si sono avvicendati i nomi più significativi del teatro italiano. Saranno oltre la trentina le commedie e le trasmissioni culturali a cui parteciperà alla radio, come autore e conduttore.
 
I primi anni ’80ottanta segnano un importante tappa della sua carriera teatrale. Scritturato dal Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia di Trieste per le stagioni 1981/82 e 1982/83, interpreterà ruoli di primo piano: in ''Das Kapital'', testo di Curzio Malaparte proposto e riadattato da lui stesso; in ''Bouvard et Pecuchet'' di [[Gustave Flaubert|Flaubert]]. Nel 1983 conclude la sua collaborazione con lo Stabile dopo aver allestito una divertentissima commedia in dialetto triestino di Italo Svevo, ''Conzai per le feste'', che ha successo presso il pubblico triestino un grande successo.
 
Dalla seconda metà degli anni ’80, Maranzana collabora con il Teatro Ghione: è regista ed interprete de ''Il Gabbianogabbiano'' di [[Anton Čechov]] (1985/86), del già citato ''Quasi un uomo'' di G. Cacho Millet (1988/89) e de ''Play Strindberg'' di [[Friedrich Dürrenmatt]] (1984/85); interprete in ''L’avventura di Maria'' di [[Italo Svevo]] (1985/86), in ''L’uomo la bestia e la virtù'' (1988/89) e in ''Così è (se vi pare)'' (1989/90) di Luigi Pirandello. Di questi anni è anche la messa in scena del suo testo ''Dramatis persona in persona'' (1988) ed anche di ''Aldo Moro'' ''I giorni del no,'' in cui Maranzana mette in risalto la drammatica solitudine umana e politica dello statista assassinato dalle [[Brigate Rosse]] (1986).
 
Anche negli anni ’90novanta l’attivitàl'attività teatrale di Maranzana è intensissimaintensa: ''[[Molto rumore per nulla]]'' di [[William Shakespeare]] (1991/92), ''[[La vedova scaltra]]'' di [[Carlo Goldoni]] (1992/93), ''Così è (se vi pare)'' di Luigi Pirandello (1994/95, 1995/96); ''John Gabriel Borckman'' di [[Henrik Ibsen]], (1996/97) e ''[[I giganti della montagna]]'' di L. Pirandello (1999/2000).
 
Negli anni ’70settanta e ’80ottanta svolge anche attività di doppiaggio. Per la CVD lavora in film di registi del calibro di [[Luchino Visconti|Visconti]], [[Federico Fellini|Fellini]], [[Stanley Kubrick|Kubrick]], [[Michelangelo Antonioni|Antonioni]], [[Mel Brooks]]: per esempio, presta la voce a [[Michael Bates]] in ''[[Arancia meccanica (film)|Arancia meccanica]]'' di [[Stanley Kubrick]] (1971); a [[Kenneth Mars]] nel ruolo del’ispettore Kemp in ''[[Frankenstein Junior]]'' di Mel Brooks (1974); a Leonard Rossiter in quello del Capitano John Quin in ''[[Barry Lyndon]]'', ancora di Kubrick (1975); a Jim Dale nel film ''[[Elliott il drago invisibile]]'' (1977).
 
Affascinato dall’operadall'opera di Carlo Goldoni, nel bicentenario dalla morte del commediografo (1993) Maranzana scrive tre testi ispirati a ''Mémoires'', in dialetto veneziano e rappresentati in Italia e all’estero: il lungo monologo ''Roma de’ Papi e de’ comedie''. ''Come andare da Venezia a Parigi passando per Roma. Emigrazione di un commediografo gentiluomo'' ([[Roma]], [[Montréal]], [[Toronto]]), ''L’amicoL'amico raguseo'' ([[Ragusa (Croazia)|Ragusa]]) e ''Ma vie n’est pas important''e (Festival di [[Avignone]]'').''
 
Nell’EstateNell'estate romana del 1995 mette in scena ''Santa opera buffa'', un testo ricavato dalla lettura degli atti di beatificazione di San Filippo Neri. Nel 1996 è diretto da Giorgio Strehler in ''L’animaL'anima buona di Sezuan,'' di B.Brecht, prima al Teatro Studio di Milano''.''Grande appassionatoAppassionato d’operad'opera, nella stagione 2000/01 è interprete in ''Bella figlia dell’amore'' (''Quartet)'' di R. Harwood, con [[Anna Proclemer]], [[Lauretta Masiero]] e [[Mino Bellei]], diretto da P. Rossi Gastaldi, ultima produzione di Lucio Ardenzi. Lo spettacolo ha grande successo nei maggiori teatri italiani.
 
Nel 2002 torna a recitare nella sua Trieste, al Politeama Rossetti, aprendo la stagione 2002/03 con una produzione del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, ''Storie delle Maldobrie'' di Carpinteri & Faraguna, diretto da Antonio Calenda. Della stessa stagione, è anche la sua interpretazione in ''La mostra'', pluripremiato spettacolo scritto dal concittadino [[Claudio Magris]].
 
Nel 2002 Maranzana pubblica due libri: ''Esilio infantile'' (GET Torino) in cui rievoca l’infanzia e l’adolescenzal'adolescenza nella sua Trieste attorno agli anni della [[Seconda guerra mondiale]] e, di seguito, ''Trieste emigrata'' (Demetra Giunti, 2002).
 
Maranzana si dedica con passione anche ad un’intensaun'intensa attività di promozione culturale in Italia e all’esteroall'estero, tenendo seminari in università e lezioni-lettura sui grandi autori classici italiani e stranieri, attività iniziata negli anni settanta e proseguita con l’intrattenersil'intrattenersi costante di rapporti tra l’attorel'attore e le Istituzioniistituzioni culturali.
 
Nel 2005, riceve come riconoscimento per le sue attività artistiche e culturali l’onorificenzal'onorificenza di ''Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana'' e, nello stesso anno, la consegna da parte di Trieste del ''Sigillo trecentesco'' della Cittàcittà.
 
Nel 2007, ritorna a Milano e debutta in prima nazionale al Teatro Grassi come protagonista in un suo adattamento dal libro ''La fine è il mio inizio'', di [[Tiziano Terzani]], con la regia di Lamberto Puggelli. Sua è la parte di Terzani (straordinaria la sua somiglianza fisica con il giornalista scrittore), mentre quella del figlio Folco è di Roberto Andreoli, suo allievo alla Scuola del Piccolo: una relazione simile a quella tra padre e figlio, che rende spontanea la relazione dei due attori in scena. Il lavoro viene presentato in vari teatri italiani e Maranzana si distingue come attore meritando il Premio Enriquez.
 
Nell’aprileNell'aprile del 2010 è ancora autore, regista ed interprete di ''Allora io'', al Teatro Ghione, una specie di autobiografia che racconta, con umorismo e tenerezza, le tappe della sua carriera e raccoglie molti ricordi delle persone che hanno contato nella sua vita passata fuori e dentro il teatro.
 
Nello stesso anno, all’età di 80 anni, partecipa agli eventi culturali in occasione dell’EXPO di Shangai mettendo in scena un testo da lui scritto per celebrare la figura di Matteo Ricci, dal titolo ''Un gesuita alla corte imperiale, Matteo Ricci da Macerata a Pechino'', in cui recitano attori cinesi e italiani.
 
A dicembre 2011, all’inizio delle riprese, è nel cast della fiction per la RAIRai ''Un matrimonio'', diretta da Pupi Avati. Ma l’attore muore l’11 gennaio 2012.
 
Muore l'11 gennaio 2012.
 
== Teatro ==