Vittorio Anedda: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Famiglia ===
Nacque nel 1876 da Salvatore (figlio di Giuseppe) e Anna Irene Caria in una famiglia di proprietari terrieri residenti da generazioni nel comune di [[Orroli]], in [[Sardegna]]. Da parte di madre è nipote di Francesco Caria, direttore delle Dogane a [[Cagliari]] nel periodo a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Primogenito di quattro fratelli (Angelo, Costantino, Vittorio e Francesco) e tre sorelle (Lorenza, Massimina e Carmela), fu particolarmente legato al fratello [[Costantino Anedda|Costantino]] (1891 - 1972), direttore minerario, proprietario terriero e [[ufficiale (forze armate)|ufficiale]] di [[Arma di artiglieria|artiglieria]] durante il [[prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]], col quale tra l'altro condivise l'esperienza professionale nell'[[Indocina francese]]. Il 10 settembre 1910 sposò Maria Carelli e dal matrimonio nacquero due figli: Bruno (1911 - 1978), ingegnere minerario, già dirigente dell'Istituto minerario di [[Iglesias]] e direttore del Corpo delle miniere sarde, e Bice<ref>Gianni Onano, Sul solco della memoria, Vittorio Anedda, il padre del Gigante Rosso e intrepido avventuriero, Cagliari, Arkadia Editore, 2018</ref>.
 
=== Carriera ===