Utente:Melancholia~itwiki/Sandbox1: differenze tra le versioni

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Un primo progetto per la nuova chiesa fu redatto nel 1596 dal barnabita [[Giovanni Ambrogio Mazenta]], già attivo a [[Bologna]] e [[Napoli]], che propose un grandioso progetto per cui si resero necessarie ulteriori acquisizioni di stabili circostanti<ref name=RE163/>. Nel 1601 il progetto fu infine affidato a [[Lorenzo Binago]], anch'egli barnabita e profondo conoscitore dell'architettura di Roma, dove soggiornò prima del suo ritorno a Milano per la committenza del nuovo Sant'Alessandro<ref>{{cita|Repishti|p. 158}}</ref><ref>{{cita|Denti|p. 110}}</ref>: l'architetto barnabita pensò per la chiesa una particolare pianta formata da una croce greca iscritta in una pianta centrale quadrata, ovvero una croce greca con quattro spazi posti agli "angoli" della pianta, di chiara derivazione bramantesca, a cui veniva aggiunto un ulteriore spazio retrostante occupato dal [[coro (architettura)|coro]] e dalla [[sacrestia]], formando quindi una pianta nel complesso longitudinale. Sebbene il Binago abbia pubblicato molte versioni del progetto della chiesa, questo impianto rimase sempre invariato, risultando di fondo come il tema centrale della costruzione<ref name=RE160>{{cita|Repishti|p. 160}}</ref>.
 
I lavori partirono ufficialmente nel marzo del 1602 con una cerimonia officiata dall'arcivescovo di Milano [[Federico Borromeo]]<ref name=RE167/>, tuttavia i lavori procedettero molto lentamente fino al 1607, quando in meno due anni furono completate la sacrestia e la ''Cappella di Tutti i Santi''. Nel 1613 fu abbattuto l'oratorio di San Pancrazio e furono iniziati i lavori strutturali per la cupola maggiore centrale<ref name=RE160/>. Non vi sono inveceal contrario documenti circa l'abbattimento dell'antica Sant'Alessandro: ipotesi più probabile è che buona parte delle mura perimetrali e fondazioni siano state inglobate dal nuovo edificio, il che rende ancor più interessante l'impianto a croce greca combinata, in tal caso sovrapposta al precedente edificio<ref>{{cita|Repishti|p. 169}}</ref>. Dal 1610 le fonti coeve iniziano invece ad essere contrastanti sullo stato di avanzamento dei lavori: in alcuni atti i lavori dell'edificio vengono descritti in stato avanzato nel 1620, mentre in altri la chiesa era quasi completata nel 1613; è tuttavia certo che nel 1611 venne celebrata nella chiesa la ricorrenza della canonizzazione di [[San Carlo Borromeo]]<ref name=MZ93/>.
 
L'esecuzione della decorazione interna iniziò solamente nel 1683, anche per i problemi statici della cupola, a partire dal [[coro (architettura)|coro]] (1683-1686); seguirono presbiterio (1683-1686), cupola maggiore (1693-1697), volte (1695-1697), cupole laterali (1696-1698) ed infine la controfacciata nel 1699, con cui si concluse il ciclo di decorazioni pittoriche della chiesa<ref>{{cita|Spiriti, 2003|pp. 178-179}}</ref>.