Papa Giovanni XXI: differenze tra le versioni

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A partire dal [[1250]] il nome di Pietro di Giuliano si trova frequentemente in documenti relativi alla [[Chiesa cattolica|Chiesa]] per incarichi o controversie di varia natura: nel primo di questi documenti, datato 11 giugno [[1250]], il re [[Alfonso III del Portogallo]] lo designa come suo portavoce in una disputa con il clero portoghese; all'epoca Pietro era già arcidiacono di [[arcidiocesi di Braga|Braga]]. Da quell'anno si susseguirono gli impegni religiosi che lo portarono nelle principali città portoghesi e nei più importanti centri della [[curia romana|curia]] papale, da [[Roma]] a [[Orvieto]], da [[Anagni]] a [[Viterbo]]; dal [[1262]] fu molto vicino al cardinale Ottobono Fieschi, il futuro [[Adriano V]], in alcune missioni diplomatiche. Grazie al cardinale Fieschi, incontrò [[Papa Gregorio X]], che nel [[1272]] lo avrebbe nominato suo [[archiatra]], cioè medico personale<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-xxi-papa_%28Enciclopedia-Dantesca%29/|titolo=Giovanni XXI Papa|accesso=14 aprile 2017}}</ref>. Nel maggio [[1272]] fu eletto, con voto unanime, [[arcivescovo]] di [[arcidiocesi di Braga|Braga]], e nello stesso periodo fu consacrato sacerdote. Pietro Ispano fu sempre sostenuto nei suoi studi e nei suoi numerosi viaggi dalla famiglia del re del Portogallo, [[Alfonso III del Portogallo|Alfonso III]].
 
Nel [[concistoro]] del 3 giugno [[1273]] Gregorio X lo creò [[cardinale]] come [[cardinale vescovo]] con [[titolo cardinalizio|titolo]] di [[Sede suburbicaria di Frascati|Frascati]]. Con questo titolo partecipò ai lavori del [[Concilio di Lione II|secondo Concilio di Lione]]: le indicazioni conciliari sulla riunificazione della Chiesa cattolica con i cristiani dellala [[Chiesa ortodossa]] saranno presenti in maniera significativa nel suo pontificato. Morto Gregorio X nel gennaio [[1276]], partecipò al breve [[conclave]] aretino che elesse [[Innocenzo V]] e quindi, morto anche quest'ultimo dopo soli cinque mesi, prese parte al [[conclave]] lateranense che elesse Adriano V, conclave che vide i cardinali sottoposti a pesanti vessazioni e restrizioni ad opera di [[Carlo I d'Angiò|Carlo d'Angiò]], che voleva influenzare i porporati per far loro scegliere un papa a lui gradito<ref>Ferdinand Gregorovius: ''Storia della Città di Roma nel Medioevo'', Einaudi, Torino, 1973, pag.1371. Il Gregorovius descrive con puntualità il clima creato da Carlo d'Angiò nel conclave lateranense che elesse [[Adriano V]].</ref>. Dopo un brevissimo pontificato di 39 giorni anche Adriano V morì a [[Viterbo]], il 18 agosto [[1276]], e i membri del [[Sacro Collegio]] si ritrovarono in quella città per procedere alla terza elezione papale in meno di nove mesi.
 
=== L'elezione al Soglio ===
[[File:Bulle Joh XXI.png|thumb|Sigillo Pontificio da una bolla di [[Giovanni XXI]].]]
IIl cardinaliconclave furonoiniziò cosìil ''costretti''3 asettembre riunirsi[[1276]]. in conclave; a questo punto, secondoSecondo diversi storici, sarebbe stato eletto papa rapidamente, nel pomeriggio del 5 settembre, sarebbe stato eletto il cardinale piacentino [[Vicedomino Vicedomini]]<ref>Gaetano Moroni: ''Dizionario di Erudizione Storico-Ecclesiastica'', Venezia, 1835, vol. XXXII, pagg.278 e segg.. Il Moroni, nella sua monumentale opera, fornisce un'attenta analisi della vicenda, indicando anche le posizioni degli storici fino ai suoi tempi.</ref>, un umile e modesto francescano, nipote di Gregorio X, che però, ritenendosi indegno della nomina, avrebbe chiesto una ''pausa di riflessione'' preannunciando che, in caso di accettazione, si sarebbe chiamato Gregorio XI, ma sarebbe poi morto nella notte tra il 5 e il 6 settembre, prima ancora di accettare, senza che l'elezione potesse essere proclamata, tanto che non vi è alcuna notizia ufficiale di questo ''papa effimero'', e i porporati avrebbero ripreso il [[conclave]] senza indugio, arrivando ben presto (sembra con l'intervento dell'influente cardinale [[Niccolò III|Giangaetano Orsini]]) a eleggere Pietro di Giuliano, che scelse di chiamarsi Giovanni XXI. L'elezione sarebbe avvenuta (gli storici non sono concordi su questa data) tra l'8 ed il 15 settembre [[1276]], mentre è certa la data dell'incoronazione, che avvenne nella [[Cattedrale di San Lorenzo (Viterbo)|Cattedrale di Viterbo]] il 20 settembre [[1276]], proprio ad opera del [[cardinale protodiacono]] Giangaetano Orsini.
Va osservato come, dopo l'importante regno di Gregorio X, che (per la prima volta dopo decenni) aveva restituito alla Chiesa e al papato il suo vero ruolo, quindi al di sopra delle parti, i cardinali si trovassero nuovamente in difficoltà, in quei mesi, per le forti pressioni del sovrano angioino, intenzionato a riportare la chiesa dalla sua parte. Così, anche quel conclave viterbese, svoltosi tra la fine di agosto e i primi di settembre [[1276]], ebbe luogo tra problemi di vario genere: anzitutto i cardinali non volevano essere "rinchiusi", visto che Adriano V aveva sospeso la costituzione apostolica [[Ubi Periculum]] relativa all'elezione papale, dopo le angherie subite in [[Laterano]] da parte di Carlo d'Angiò; in realtà la decisione di Adriano era giunta in un [[concistoro]] segreto tenuto nella camera da letto del papa appena eletto e non era mai stata formalizzata con un documento ufficiale, vista anche la precoce scomparsa del pontefice: il popolo viterbese dunque non ne voleva sapere e pretendeva che il [[conclave]] iniziasse quanto prima<ref>Cesare Pinzi: ''Storia della Città di Viterbo'', Tip. Camera dei Deputati, Roma, 1889, lib. VII, pagg.336 e segg.. Questo episodio storico svoltosi a Viterbo viene descritto dal Pinzi con dovizia di particolari e grande attenzione alle fonti bibliografiche.</ref>. A questi malumori popolari non era probabilmente estraneo lo stesso Carlo d'Angiò, che, dal canto suo, si era portato con tutta la corte nella cittadina di [[Vetralla]], a soli dieci chilometri da [[Viterbo]], con l'evidente intento di tenere sotto pressione il [[Sacro Collegio]].
 
I cardinali furono così ''costretti'' a riunirsi in conclave; a questo punto, secondo diversi storici, sarebbe stato eletto papa rapidamente, nel pomeriggio del 5 settembre, il cardinale piacentino [[Vicedomino Vicedomini]]<ref>Gaetano Moroni: ''Dizionario di Erudizione Storico-Ecclesiastica'', Venezia, 1835, vol. XXXII, pagg.278 e segg.. Il Moroni, nella sua monumentale opera, fornisce un'attenta analisi della vicenda, indicando anche le posizioni degli storici fino ai suoi tempi.</ref>, un umile e modesto francescano, nipote di Gregorio X, che però, ritenendosi indegno della nomina, avrebbe chiesto una ''pausa di riflessione'' preannunciando che, in caso di accettazione, si sarebbe chiamato Gregorio XI, ma sarebbe poi morto nella notte tra il 5 e il 6 settembre, prima ancora di accettare, senza che l'elezione potesse essere proclamata, tanto che non vi è alcuna notizia ufficiale di questo ''papa effimero'', e i porporati avrebbero ripreso il [[conclave]] senza indugio, arrivando ben presto (sembra con l'intervento dell'influente cardinale [[Niccolò III|Giangaetano Orsini]]) a eleggere Pietro di Giuliano, che scelse di chiamarsi Giovanni XXI. L'elezione sarebbe avvenuta (gli storici non sono concordi su questa data) tra l'8 ed il 15 settembre [[1276]], mentre è certa la data dell'incoronazione, che avvenne nella [[Cattedrale di San Lorenzo (Viterbo)|Cattedrale di Viterbo]] il 20 settembre [[1276]], proprio ad opera del [[cardinale protodiacono]] Giangaetano Orsini.
 
=== Il pontificato ===