Chiesa di Santa Reparata: differenze tra le versioni
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a)nel 366 Firenze era capoluogo della vasta provincia che univa la Tuscia e l’Umbria [riforma amministrativa di Diocleziano imperatore dal 284 al 305];
b)fin dal 315 Firenze era sede vescovile.
Insomma la città doveva essere d’importanza primaria che il potere centrale non trascurava certa-mente data anche la posizione strategica nel punto dove la [[Via Cassia]] superava l’[[Arno]] volgendo a [[Roma]].
Lopes Pegna dice però che verso la metà del IV secolo i latifondisti fiorentini preferirono abbandonare Firenze per difendersi da un fisco troppo esoso e per evitare che gli venissero imposte cariche amministrative che comportavano l’assunzione di responsabilità personali nell’esazione delle imposte insomma i ricchi [[latifondista|latifondisti]] abbandonarono le loro ricche case per ritirarsi in campagna. Queste abitazioni cittadine finivano così in rovina. Una villa come quella rinvenuta sotto il Battistero, secondo Lopes Pegna, dev’essere stata occupata da plebei, piccoli artigiani oppure da commercianti. Proprio quell’edificio, inoltre, con la calata degli Ostrogoti, trovandosi a ridosso della porta “ad Aquilonem”, deve essersi trovato in posizione particolarmente esposta ad attacchi e devastazioni da parte dei barbari che nell’agosto del 405 o 406 si scagliarono contro la porta settentrionale. A questo proposito, Busignani obbietta che non si capisce il motivo per cui l’attacco dei barbari dev’essersi concentrato proprio su quel punto (la porta nord).
Sappiamo che l’orda era divisa in 3 tronconi dei quali 2 erano accampati sulle colline di Fiesole mentre il terzo attaccava Firenze assediandola da ogni lato. In quanto alle mura romane sul lato nord, dagli scavi del 1971 – ’72 è stato chiarito che il tratto delle mura compreso tra la porta ''“ad Aquilonem”'' e l’area di Santa Maria del Fiore era stato già abbattuto in [[epoca imperiale]]. Questa scoperta ci spiega che la ricca Florentia adrianea, cresciuta oltre il perimetro del castrum ebbe bisogno di nuove e più ampie fortificazioni che furono realizzate nella seconda metà del IV secolo quando i barbari cominciavano a fare davvero paura. Questa doveva essere la situazione della città quando Ambrogio, vescovo di [[Milano]], venne a Firenze nel 393 e fondò la basilica di San Lorenzo fuori della porta “ad Aquilonem” ma, in qualche modo, a riparo. La vittoria su Radagaiso dovette dare a Firenze nuovo impulso vitale e forte spinta ebbe la cristianizzazione della città dal momento che Ambrogio aveva predetto la vittoria sui barbari.
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