Squadrismo: differenze tra le versioni
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Gli squadristi per ogni eventualità avevano a loro disposizione un [[coltello]] per la [[lotta corpo a corpo]], ma anche [[armi da fuoco]] (generalmente pistole) e, in alcuni casi, bombe a mano [[sipe]] e [[Petardo Thévenot|thévenot]].
L'esperienza delle trincee ed il legame di [[cameratismo]], assieme soprattutto alla struttura fortemente [[gerarchia|gerarchizzata]]<ref>Sven Reichardt, ''Camicie nere, camicie brune'', 2003, Società Editrice Il Mulino, Bologna, 2009, pag. 302: "Specialmente per i componenti delle milizie fasciste l'evento carico di violenza della guerra rappresentò un pilastro fondamentale del loro habitat mentale, che si ripercosse nel profondo significato da loro attribuito alla violenza, alla disponibilità al sacrificio e all'eroismo, all'autoritarismo militare e al cameratismo"</ref> e alla superiorità numerica e di armamento erano un ''atout'' delle squadre sugli avversari. Le fazioni più estreme di comunisti e anarchici opposero una forte resistenza e si organizzarono negli [[Arditi del popolo]] e nelle [[formazioni di difesa proletaria]], riuscendo in alcuni casi a fronteggiare i fascisti ([[Fatti di Parma]]).
Gli avversari politici, quando erano troppo inferiori in numero per affrontare le squadre d'azione a viso aperto, si contrapponevano con azioni di guerriglia, che scatenavano reazioni molto dure da parte dei fascisti, i quali consideravano tali azioni come "vili".<ref>Mimmo Franzinelli, ''Squadristi'', Oscar Mondadori, Milano, 2009, pag. 50: "Gli avversari degli squadristi, incapaci di reggere lo scontro frontale e di prevalere in campo aperto, contrapposero alla spedizione collettiva il metodo guerrigliero dell'imboscata, comportamento giudicato vile dai fascisti, che in simili casi reagivano con irruenza ingigantita dall'indignazione</ref>.
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Con la ''normalizzazione'' le squadre fasciste tendono ad essere assorbite nell'establishment e nella [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]] (MVSN), mentre i suoi esponenti vengono o accantonati ed emarginati, oppure coinvolti nel potere e neutralizzati. Fa eccezione [[Roberto Farinacci]], il cui potere, anche dopo la fine della sua segreteria nazionale, continuò a reggersi fino all'ultimo sulle squadre nel suo "[[feudo]]" cremonese.<ref>Giuseppe Pardini. ''Roberto Farinacci ovvero della Rivoluzione Fascista'', Le Lettere, 2007</ref>
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Tuttavia, numerosi storici<ref>Lelio Basso, lezione tenuta il 30 gennaio 1961 in Savona-Straniero, ''Canti dell'Italia fascista'', Garzanti, 1978, nonché Paolo Spriano, ''L'occupazione delle fabbriche – settembre 1920'', Einaudi, 1964</ref> rilevano come, al di là di qualche aggressione anche clamorosa, fino al fallimento delle iniziative socialiste (moti per il carovita del luglio 1919, occupazione delle fabbriche del settembre 1920), Mussolini abbia addirittura corteggiato i vertici dei rivoluzionari di sinistra per cercare un possibile accordo e procedere uniti. Tuttavia la discriminante nazionalista, accesa ancor più dai fatti di Fiume, rese impossibile ogni accordo e, man mano che diminuiva la forza delle azioni socialiste e bolsceviche, crebbe quella fascista.
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=== L'organizzazione ===
[[File:Farinacci 1925.jpg|thumb|[[Roberto Farinacci]], capo dello squadrismo intransigente.]]
Le squadre normalmente nascevano raccogliendosi attorno ad un caposquadra, più caposquadra andavano riunendosi attorno al federale locale del Fascio ({{
La presenza di ex [[arditi]] con il loro culto del capo<ref>[[Giorgio Rochat]]: ''Gli arditi della Grande Guerra''</ref> rendeva le squadre estremamente disciplinate verso il caposquadra ed il federale.
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==== Capi Squadre d'azione ====
Tra i più importanti capi, personalità ed intellettuali dello squadrismo troviamo:
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* [[Leandro Arpinati]], Bologna
* [[Italo Balbo]], Ferrara
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* [[Cesare Forni]], Pavia
* [[Enzo Emilio Galbiati]], Monza
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* [[Francesco Giunta]], Fiume
* [[Dino Grandi]], Bologna
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* [[Albino Volpi]], Milano
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==== Agrari-squadristi ====
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Le squadre avevano come simbolo un gagliardetto nero, con sopra un [[motto]] o il nome. Questo era affidato ad un portabandiera e la sua difesa era considerata come il massimo dovere. In seguito il gagliardetto veniva portato in corteo e, lungo la strada, salutato dagli squadristi e dalla popolazione a costo di qualche scapaccione a chi non lo facesse (il famoso "giù il cappello!"). Simbolo degli squadristi era il teschio mutuato dagli arditi.
Poco a poco, a partire dalle squadre d'azione del ferrarese, si diffuse anche l'uso di indossare la camicia nera. [[Italo Balbo]] si vantò in seguito di aver guidato a [[Ferrara]] la prima spedizione in cui tutti gli squadristi indossavano una camicia nera. {{
Grande importanza assunse il culto dei martiri fascisti, tanto da dare vita a rituali ben precisi come quello del "Presente!" di dannunziana memoria, scandito tre volte dal gruppo sugli attenti dopo la pronuncia del nome del caduto. Mussolini, ad esempio, durante l'orazione funebre del fascista Franco Baldini ucciso da militanti comunisti, parlò del defunto definendolo non una vittima ma, appunto, un martire.<ref>"Non sei una vittima, sei un martire. La tua memoria rimarrà incisa per sempre nel profondo dei nostri cuori e tu ci sarai di sprone, di monito, d'insegnamento"</ref> Nelle cerimonie funebri dei caduti fascisti si usava disporre numerose bandiere tricolori e cercare la partecipazione di associazioni di arma e di reduci di guerra. Alla cerimonia intervenivano anche moltissimi fascisti di altre città portando appresso i gagliardetti della propria squadra.
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I nomi delle varie squadre era decise direttamente dagli appartenenti alla stessa. Ricorrono più spesso: nomi legati alla storia nazionale, come [[Giuseppe Garibaldi]]; termini e nomi relativi a vicende recenti come l'[[Impresa di Fiume]], che porta ad intitolazioni alla città di [[Fiume (Croazia)|Fiume]] ed a [[Gabriele D'Annunzio]]; ma si svegliavano anche nomi goliardici, di norma truci o spavaldi, il più frequente dei quali sembra essere "La Disperata". Dopo la morte dei primi fascisti vennero intitolate squadre ai caduti, come [[Gastone Bartolini]], deceduto dopo uno scontro a fuoco tra squadristi e regi carabinieri noto come i "[[Fatti di Sarzana]]".
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* [[La Disperata]]
* [[Giovinezza]]
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* La Ramazza
* [[Gastone Bartolini]]
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=== Principali inni e canti dello squadrismo ===
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