Lancia Delta (1993): differenze tra le versioni
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La Lancia si ritira ufficialmente dalle competizioni nello stesso anno, dopo la decisione di nuove scelte strategiche volute dal neo-amministratore delegato del settore auto Fiat [[Paolo Cantarella]]. Egli, con l'acquisizione di Alfa Romeo nel gruppo, spostò gli investimenti per le attività sportive sul marchio del biscione, tagliando così definitivamente ogni finanziamento alla storica squadra corse Lancia che assieme a quella Abarth aveva gareggiato e primeggiato per oltre 2 decenni al mondiale Rally.[[File:Lancia Delta HF Second series.jpg|thumb|Lancia Delta HF tre porte|sinistra]]
[[File:Auto Italia Autumn Italian Car Day Heritage Motor Centre Gaydon IMG 6625 (4935659073).jpg|sinistra|miniatura|Lancia Delta HF tre porte, vista posteriore]]
La Delta II serie (telaio prefisso 836) debuttò nelle concessionarie a maggio 1993. La gamma d'esordio era offerta con carrozzeria a cinque porte e cilindrate di 1600, 1800 e 2000 cm³. Le due cilindrate minori avevano potenza rispettiva di 75 e 103 CV. Il due litri, caratterizzato dalla distribuzione a quattro valvole per cilindro, era disponibile in configurazione aspirata (139 CV) e turbo (186 CV), quest'ultima dedicata alla versione HF.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/gennaio/28/Delta_del_2000_comfort_velocita_co_0_9301287019.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/gennaio/28/Delta_del_2000_comfort_velocita_co_0_9301287019.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo=La Delta del 2000: comfort e velocità|pubblicazione=[[Corriere della Sera|Corriere Motori]]|autore=Nestore Morosini|data=28 gennaio 1993|pagina=12|accesso=30 aprile 2019}}</ref> {{Citazione necessaria|Su alcuni mercati esteri (ad esempio in Francia) fu proposta anche con motore 1400, ma non in Italia, benché questa cilindrata avrebbe ampliato il bacino dei potenziali clienti}}. Tre i livelli di allestimento: base ed LE (Line Executive) per 1600 e 1800, base e LS (Line Style, con impianto frenante ABS e strumentazione arricchita di voltmetro e termometro olio oltre che di check control più completo) per le 2000. L'impianto frenante è a quattro dischi ad esclusione della 1600, che adotta tamburi al retrotreno. Pochi mesi più tardi il listino della Delta include il motore turbodiesel di 1900 cm³ e potenza di 90 CV, anch'esso abbinato alle opzioni standard e LE. Le Delta sovralimentate si riconoscevano esteriormente per via della zona anteriore con parafanghi bombati, griglia più estesa al paraurti e proiettori fendinebbia quadrati anziché rettangolari. Peculiarità estetiche della HF erano la calandra a maglie larghe con logo HF, i cerchi ruota di disegno specifico e le due coppie di prese d'aria nel profilo sotto i fanali anteriori. La HF in allestimento LS includeva tra gli accessori di serie le sospensioni a controllo elettronico. Nell'autunno del 1994 la 2000 LS viene sostituita dalla 2000 GT; contemporaneamente tutte le versioni beneficiano dell'interruttore per il lampeggio d'emergenza collocato in posizione più razionale e dell'airbag lato guida incluso nella dotazione standard.
La primavera dell'anno successivo segna l'arrivo della carrozzeria a tre porte, denominata HPE in ossequio ad una particolare coupé-station wagon Lancia degli anni settanta. La Delta HPE viene inserita in catalogo in allestimento unico e propulsori a benzina di 2000 cm³ (aspirato e turbo) e turbodiesel di 1900 cm³. Al di là della differente carrozzeria, un tratto distintivo delle HPE è la calandra dal bordo inspessito e dipinto nel medesimo colore della carrozzeria. Tutte le HPE si distinguono inoltre per i parafanghi anteriori bombati. Con l'arrivo della HPE esce di produzione la 2000 HF a cinque porte.[[File:Lancia Delta inside 20070718.JPG|thumb|Vista degli interni di una Delta in versione base|sinistra]]Benché la stampa italiana cercasse di evidenziare le qualità del modello (abitabilità, comfort, buone prestazioni) trattandosi di un prodotto nazionale, tra gli addetti alle vendite e gli affezionati del marchio Lancia era palese che la vettura avesse deluso. Mancava la raffinatezza meccanica delle versioni a trazione integrale (proposte invece sulla tre volumi [[Lancia Dedra]]) l'immagine sportiva e fu criticato lo stile. Si disse che la macchina era "nata vecchia" e che evocasse l'estetica dell'[[Alfasud]] di vent'anni prima (in effetti sussiste una similitudine tra i due modelli). Le parti meno riuscite della vettura apparivano la coda, troppo corta e che, osservando l'automobile di tre quarti anteriore, sembrava accennare a un terzo volume, le ruote dal diametro troppo ridotto rispetto alla carrozzeria e le carreggiate relativamente strette. Del resto la capostipite [[Fiat Tipo]] era entrata in produzione nel 1988, la [[Lancia Dedra]] nel 1989 e la [[Fiat Tempra]] nel 1990. Da queste auto si riprendevano le porte e la cellula centrale dell'abitacolo quasi all'identico. infine, poco dopo la Delta II serie, uscirono nuovi modelli in casa Fiat tra cui l'[[Alfa Romeo 145]] nel 1994, nel [[1995]] l'[[Alfa Romeo 146]] e in seguito le [[Fiat Bravo/Brava|Fiat Bravo e Brava]]; questi modelli erano sempre costruiti sullo stesso pianale della Tipo (passo 254 cm) ma avevano miglioramenti meccanici (telaio irrigidito, perfezionamento delle geometrie sospensioni, motori plurivalvole per le Bravo e Brava, ecc), e soprattutto linee più moderne.
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