Decoerenza quantistica: differenze tra le versioni

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Il tempo di coerenza di un sistema composto scala quindi col numero <math>n</math> dei componenti.
 
Secondo la teoria della decoerenza,<ref>W. Zurek: [httphttps://arxiv.org/pdf/quantph/0306072.pdf ''Decoherence and the Transition from Quantum to Classical—Revisited''], Los Alamos Science Number 27 (2002).</ref> la differenza tra sistemi microscopici e macroscopici sta nel fatto che se i primi si possono isolare bene dall'esterno (cioè la coerenza si mantiene facilmente per un tempo sufficientemente "lungo"), lo stesso non si può dire per i secondi, per i quali invece si deve inevitabilmente tener conto dell'interazione con l'ambiente. Di conseguenza è praticamente impossibile osservare sovrapposizioni di stati macroscopicamente distinti (come nel caso del gatto di Schrödinger) perché, se anche si riuscisse a prepararli (cosa in sé difficile, ma non vietata dalla teoria), avrebbero una vita media troppo breve per essere misurata sperimentalmente. Con un numero di componenti del sistema dell'ordine del [[numero di Avogadro]] il tempo di decoerenza risulta dell'ordine di <math> 10^{-28} \, s</math>.
 
==Esempio numerico==
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Esistono diversi gruppi di ricerca che si sono occupati, e si occupano tuttora, della teoria della decoerenza a livello sperimentale.
 
Presso l'Università di [http://www.cqed.org/ Parigi] viene seguita la linea di ricerca sugli atomi intrappolati in [[cavità risonante|cavità risonanti]]. Un esperimento storicamente importante, che ha costituito una delle prime verifiche della teoria, è stato svolto osservando la decoerenza di un piccolo campo coerente di fotoni accoppiato ad un atomo di Rydberg<ref>{{cita pubblicazione |cognome= Brune, Haroche, et al. |nome= |anno= 1996 |mese=settembre|titolo= Observing the Progressive Decoherence of the "Meter" in a Quantum Measurement |rivista= Phys. Rev. Lett. |volume= 77|numero= 24|pp= 4887-4990|url= httphttps://prl.aps.org/abstract/PRL/v77/i24/p4887_1|lingua= inglese|abstract=si }}</ref>.
 
Un altro approccio, seguito da ricercatori di [http://www.quantum.at/research/molecule-interferometry-foundations.html Vienna], si basa sull'interferometria di molecole "grandi", come i [[fullerene|fullereni]]<ref>{{cita pubblicazione |cognome= Zeilinger et al.|nome= |anno=2003 |mese=marzo|titolo=Collisional decoherence observed in matter wave interferometry |rivista=Phys. Rev. Lett. |volume=90 |url=httphttps://arxiv.org/abs/quant-ph/0303093 |lingua=inglese }}</ref>.
 
Un lavoro di ricercatori di {{collegamento interrotto|1=[httphttps://www.uni-tuebingen.de/en/faculties/mathematics-and-physics/institutes/angewandte-physik.html Tubinga] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} ha mostrato (anche visivamente) la decoerenza di elettroni liberi causata dall'interazione coulombiana con l'ambiente<ref>{{cita pubblicazione |cognome= Sonnentag, Hasselbach|nome= |anno= 2007|mese=maggio|titolo= Measurement of Decoherence of Electron Waves and Visualization of the Quantum-Classical Transition |rivista= Phys. Rev. Lett. |volume= 98|numero= 20|url= httphttps://prl.aps.org/abstract/PRL/v98/i20/e200402|lingua= inglese|abstract=si }}</ref>.
 
I fisici [[Serge Haroche]] e [[David Wineland]] hanno ricevuto il [[Premio Nobel per la Fisica]] nel [[2012]] per i loro contributi alla "misurazione e manipolazione dei sistemi quantistici individuali"<ref>{{cita web|url=httphttps://www.nobelprize.org/nobel_prizes/physics/laureates/2012/press.html|titolo=The 2012 Nobel Prize in Physics - Press Release|accesso=12 ottobre 2012|lingua=en|editore=nobelprize.org}}</ref>.
 
==Note==