Nel [[1941]], Roschmann fu nominato comandante in seconda del ghetto<ref name="CC">[httphttps://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9C0CE1DF133FF930A25756C0A966958260&sec=&spon=&pagewanted=2 Eduard Roschmann in the SS]</ref> a Riga, in [[Lettonia]], che conteneva gli ebrei tedeschi durante la [[seconda guerra mondiale]]. È stato riferito che Roschmann abbia deciso l'immediata eliminazione di molte donne, bambini e anziani direttamente al loro arrivo al campo, dato che risultavano più preziosi da morti: i vestiti, i capelli e le otturazioni dentarie in oro dei morti venivano trattati infatti come un bene di cassa. Durante il suo incarico, si stima l'uccisione di circa 35000 persone.<ref name="CC"/> Nel campo di Riga i detenuti lavoravano tra l'altro diciotto ore al giorno, con una fatica fisica aggravata dalla fame e dal freddo. Roschmann pare fosse solito mettere in riga i prigionieri legandoli con i loro stessi vestiti e fucilarli insieme. Egli lasciava inoltre che i cani si nutrissero dei corpi dei prigionieri mentre ancora respiravano. La durezza delle condizioni del campo e il sadismo delle esecuzioni gli fecero guadagnare il famoso soprannome di ''Macellaio di Riga.
==Fuga e morte==
Riga 48:
==Odessa==
Si ritiene che Roschmann rimase attivo nel contesto di Odessa, associazione segreta che aiutava le SS rifugiate e cercava di infiltrarle tra le istituzioni della Germania moderna. Egli divenne noto al grande pubblico grazie il romanzo di [[Frederick Forsyth]], [[Dossier Odessa|The Odessa File]], in cui l'autore supponeva l'esistenza di Odessa in Germania; nel 1974, dal romanzo, fu anche tratto un film in cui Roschmann fu interpretato dall'attore austriaco [[Maximilian Schell]].<ref name="SW">[httphttps://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9C0CE1DF133FF930A25756C0A966958260&sec=&spon=&pagewanted=2 Wiesenthal suggests use of Roschmann in novel]</ref> Il romanzo girava molto attorno alla figura di Roschmann, descrivendone realisticamente la vita e i misfatti; il marcato ricorso al personaggio di Roschmann fu suggerito dal cacciatore di nazisti [[Simon Wiesenthal]], che credeva che il libro di Forsyth potesse contribuire a rintracciare il fuggitivo.<ref name="SW"/>