Gaio Trebazio Testa: differenze tra le versioni

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Poté quindi godere dei favori di Cesare con il quale entrò in grande confidenza e al cui fianco restò fedele nel corso della [[Guerra civile romana (49 a.C.)|guerra civile]]. A proposito di tale confidenza è significativo un [[Letteratura aneddotica|aneddoto]], riportato da [[Svetonio]], in cui Cesare avrebbe dato prova di superbia e scarso rispetto verso il [[Senato romano]] ricevendo, senza neppure alzarsi, una delegazione senatoria venuta a rendergli onori presso il ''[[Tempio di Venere genitrice]]''; in quell'occasione Cesare avrebbe letteralmente fulminato Trebazio con lo sguardo, per il solo fatto di aver letto nei suoi occhi una poco gradita esortazione ad alzarsi.<ref>[[Svetonio]], ''[[Vite dei Cesari]]''. Si veda, su [[LacusCurtius]] di Bill Thayer ([[Università di Chicago]]), [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/L/Roman/Texts/Suetonius/12Caesars/Julius*.html Libro I, 78], {{la}} [[:s:la:Vita divi Iuli#.5B78.5D|Libro I, 78]].</ref>
 
Ebbe anche da Cesare il delicato incarico di mediare con Cicerone e con il tentennante [[Servio Sulpicio Rufo|Servio Sulpicio]], nel tentativo, risultato poi vano, di condurre i due dalla sua parte.<ref>Il tentativo con Cicerone è in [[Plutarco]], ''[[Vite Parallele]]. Cicerone''. 37, 4 (su [[Wikisource]] {{cita web |url=httphttps://en.wikisource.org/wiki/Lives/Cicero |titolo=Copia archiviata |accesso=30 dicembre 2007 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090330184712/http://en.wikisource.org/wiki/Lives/Cicero |dataarchivio=30 marzo 2009 }} o su [[LacusCurtius]] [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Plutarch/Lives/Cicero*.html]). La notizia su Sulpicio è tratta dal già citato AA.VV. ''Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli'', 1817, che riprende, anche in questo caso, il [[Giovanni Vincenzo Gravina|Gravina]]. ''Origines juris civilis, Vol. 1, (De ortu et progressu juris civilis)''. 1701.</ref>
 
== Nella cerchia di Augusto ==