Medea (Cherubini): differenze tra le versioni
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|didascalia=Copertina della prima edizione della partitura
|genere=''[[opéra comique]]''
|libretto=François-Benoit Hoffmann,<br>([
| soggetto = ''[[Medea (Euripide)|Medea]]'' di [[Euripide]] e/o ''[[Medea (Corneille)|Médée]]'' di [[Pierre Corneille|Corneille]], o anche ''[[Medea (Seneca)|Medea]]'' di [[Seneca]]<ref name="fonti lett">Il riferimento al solo Euripide è fatto ad esempio da Alberto Batisti (p. 831) e da Jean Mongrédien (''La musique en France des Lumières au Romantisme (1789-1830)'', Parigi, Flammarion, 1986, pp. 94 e 98), mentre il solo Corneille viene chiamato in causa, sempre a titolo d'esempio, da Gustavo Marchesi (''L'opera lirica. Guida storico critica dalle origini al Novecento'', Milano/Firenze, Ricordi/Giunti, 1986, pp. 161-164) e da Alice Sartorio (''Médée'', in ''Dizionario dei capolavori'', Torino, UTET, 1993, II, p. 973). Non mancano nemmeno autori che riferiscono contemporaneamente entrambe le fonti, principalmente [[Carl Dahlhaus]] (''Euripide, il teatro dell'assurdo e l'opera in musica. Intorno alla recezione dell'antico nella storia della musica'', in Lorenzo Bianconi (a cura di), ''La drammaturgia musicale'', Bologna, Il Mulino, 1986, pp. 281-308). Secondo Sabina Trentin, che alla questione ha dedicato il saggio specifico citato tra le fonti della presente voce, invece, «la stesura del libretto deriva in larga misura direttamente e senza intermediazioni dalla tragedia ''Medea'' di Seneca» (p. 25).</ref>
|numeroatti=tre
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