Neophron percnopterus: differenze tra le versioni
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== Tassonomia e sistematica ==
Il genere ''Neophron'' comprende solamente un'unica specie. Alcune specie preistoriche del [[Neogene]] del [[Nordamerica]] classificate nel genere ''Neophrontops'' (nome che significa «simile a ''Neophron''») si ritiene siano state molto simili a questo avvoltoio nello stile di vita, ma le relazioni genetiche intercorrenti con esso sono incerte<ref name=Feduccia>{{cita libro | cognome = Feduccia | nome = Alan | anno = 1974 | titolo = Another Old World Vulture from the New World | periodico = The Wilson Bulletin | volume = '''86''' (3) | pp = 251–255 | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/wilson/v086n03/p0251-p0255.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=Hertel>{{cita libro | cognome = Hertel | nome = Fritz | anno = 1995 | titolo = Ecomorphological indicators of feeding behavior in recent and fossil raptors | periodico = The Auk | volume = '''112''' (4) | pp = 890–903| url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/auk/v112n04/p0890-p0903.pdf | formato = PDF}}</ref>. Il genere ''Neophron'' è considerato il ramo più antico dell'albero evolutivo degli avvoltoi<ref name=WinkHeidrich>{{cita libro | titolo = A mtDNA phylogeny of sea eagles (genus Haliaeetus) based on nucleotide sequences of the cytochrome b-gene | anno = 1996 | autore = Michael Wink, Petra Heidrich and Claus Fentzloff | periodico = Biochemical Systematics and Ecology | volume = '''24''' (7–8) | pp = 783–791 | url =
| formato = PDF}}</ref>.
[[File:Egyptian Vulture N.p.Ginginianus Keoladeo Ghana National Park Bharatpur Rajasthan India 18.02.2013.jpg|thumb|left|''N. p. ginginianus'' in volo, [[India]].]]
La sottospecie nominale, ''N. p. percnopterus'', occupa l'areale maggiore, che comprende Europa meridionale, Africa settentrionale, Medio Oriente, Asia centrale e India nord-occidentale. Le sue popolazioni si riproducono nella zona temperata e migrano a sud durante l'inverno. Ha il becco color grigio scuro. Il subcontinente indiano è dimora della sottospecie ''N. p. ginginianus'', la più piccola delle tre, riconoscibile per il becco giallo chiaro<ref name=Peters>{{cita libro | url = http://biodiversitylibrary.org/page/16108944 | p = 304 | titolo = Check-list of birds of the world. Volume 1 | edizione = 2 | autore = James L. Peters | anno = 1979 | periodico = Museum of Comparative Zoology | città = Cambridge, Massachusetts |cid= harv | editore = Ernst Mayr and G. W. Cottrell}}</ref><ref name=RasmussenAnderton>{{cita libro | autore = P. C. Rasmussen
and J. C. Anderton | anno = 2005 | titolo = Birds of South Asia: The Ripley Guide. Volume 2 | p = 89 | editore = Smithsonian Institution and Lynx Edicions}}</ref>. La sottospecie prende il nome dalla città di [[Gingee]], nell'India meridionale, dove l'esploratore francese [[Pierre Sonnerat]] la descrisse per la prima volta come ''Le Vautour de Gingi'', e ricevette il suo nome latino da [[John Latham (ornitologo)|John Latham]] nel suo ''Index Ornithologicus'' (1790)<ref name=Jardine>{{cita libro | url =
Il nome della sottospecie, ''majorensis'', deriva da «Majorata», l'antico nome dell'isola di [[Fuerteventura]]. L'isola venne chiamata così dai conquistatori spagnoli nel XV secolo per i «Majos», la principale tribù di nativi [[guanci]] ivi presente<ref name=Donazar2002b/><ref name=Kretzmann2003>{{cita libro | doi = 10.1023/B:COGE.0000006123.67128.86 | titolo = Genetically distinct island populations of the Egyptian vulture (Neophron percnopterus) | anno = 2003 | autore = Maria B. Kretzmann, N. Capote, B. Gautschi, J. A. Godoy, J. A. Donázar and J. J. Negro | periodico = Conservation Genetics | volume = '''4''' (6) | pp = 697–706}}</ref>. Uno studio del 2010 ha suggerito che la specie si sia stabilita sull'isola circa 2500 anni fa, quando l'isola venne colonizzata per la prima volta dall'uomo<ref name=Agudo>{{cita libro | doi = 10.1186/1471-2148-10-384 | titolo = The role of humans in the diversification of a threatened island raptor | anno = 2010 | autore = Rosa Agudo, Ciro Rico, Carles Vilà, Fernando Hiraldo and José Donázar | periodico = BMC Evolutionary Biology | volume = '''10''' | p = 384 | pmid = 21144015 | pmc = 3009672}}</ref>.
Nel 1902, Nikolai Zarudny e Härms descrissero una sottospecie, ''N. p. rubripersonatus'', presente nel [[Belucistan (regione geografica)|Belucistan]]. Secondo la descrizione, essa avrebbe una pelle di un colore arancio-rossastro più intenso<ref name=Hartert>{{cita libro | cognome = Hartert | nome = Ernst | anno = 1920 | titolo = Die Vögel der paläarktischen Fauna. Volume 2 | pp = 1200–1202 | editore = Friendlander & Sohn | città = Berlin | url =
Attualmente, quindi, vengono riconosciute 3 [[sottospecie]] di capovaccaio<ref name=IOC>{{IOC | titolo = Family Accipitridae | url = http://www.worldbirdnames.org/bow/raptors/ | accesso = 12 giugno 2014}}</ref>:
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* ''N. p. percnopterus'' <span style="font-variant: small-caps">(Linnaeus, 1758)</span> ([[Europa meridionale]], [[Medio Oriente]] e [[Africa]]).
Il nome generico deriva dalla [[mitologia greca]]. Timandra era madre di Neofrone. Egipio era un amico di Neofrone e aveva circa la stessa età. Venuto a sapere dell'intesa amorosa tra la madre ed Egipio, Neofrone, meditando vendetta, fece a sua volta delle ''avances'' alla madre di Egipio, Bulide. Neofrone riuscì nell'intento e convinse Bulide a entrare nella camera buia dove presto si sarebbero incontrati sua madre ed Egipio. Neofrone distrasse sua madre ed Egipio, entrato nella camera, giacque con la propria madre Bulide. Quando Bulide scoprì l'inganno, cavò gli occhi al figlio Egipio e si uccise. Egipio si rivolse agli dei per avere vendetta e [[Zeus]], come risposta, trasformò Egipio e Neofrone in avvoltoi<ref name=Grimal>{{cita libro | cognome = Grimal | nome = Pierre | anno = 1996 | titolo = The dictionary of classical mythology | editore = Wiley-Blackwell | pagina = 18 | isbn = 0-631-20102-5}}</ref>. ''Percnopterus'' deriva dal greco e significa «ali nere», da περκνóς (''perknos'', «nero-blu») e πτερόν (''pteron'', «ala»)<ref name=Koenig>{{cita libro | doi = 10.1007/BF02098853 | titolo = Die Geier Aegyptens | anno = 1907 | cognome = Koenig | nome = Alexander | editore = Journal für Ornithologie | volume = 55 | pagine = 59–134}}</ref><ref name=Thompson>{{cita libro | cognome = Thompson | nome = D'Arcy Wentworth | anno = 1895 | titolo = A glossary of Greek birds | editore = Clarendon Press | città = Oxford | url =
== Descrizione ==
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Il becco è sottile e lungo, e la punta della mascella superiore è uncinata. Le narici sono due fessure orizzontali allungate. Le piume del collo sono lunghe e formano un [[Pennacchio (decorazione)|pennacchio]]. Le ali sono appuntite, con la terza primaria più lunga; la coda ha forma di cuneo. Le zampe sono rosa negli adulti e grigie nei giovani<ref name=Ferguson>{{cita libro | titolo = Raptors of the World | autore = James Ferguson-Lees and David A. Christie | anno = 2001 | isbn = 978-0-691-12684-5 | editore = Christopher Helm | pagine = 417–420}}</ref>. Gli artigli sono lunghi e diritti, e il terzo e quarto dito sono leggermente palmati alla base.
Il becco è nero nella sottospecie nominale, ma di colore chiaro o giallastro negli adulti della più piccola sottospecie indiana ''N. p. ginginianus''. Rasmussen e Anderton (2005) ipotizzano che questa variazione vada ulteriormente indagata, in particolare a causa del becco dalla colorazione intermedia con la punta nera riscontrato nella presunta sottospecie ''N. p. rubripersonatus''<ref name=RasmussenAnderton/><ref name=Whistler>{{cita libro | url =
{|class="wikitable" style="float:right; font-size:80%"
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== Biologia ==
[[File:Egyptian vulture in flight.jpg|left|thumb|''N. p. ginginianus'' in volo.]]
Il capovaccaio viene avvistato generalmente da solo o in coppia, mentre si lascia sollevare dalle correnti ascensionali assieme ad altri necrofagi e rapaci, o mentre sta appollaiato sul terreno o sulla sommità di un edificio. Sul terreno, si sposta con un'andatura ondeggiante<ref name=Ali/>. Si nutre di una vasta gamma di alimenti, compresi escrementi di mammiferi (compresi quelli umani<ref name=Whistler1949>{{cita libro | cognome = Whistler | nome = Hugh | anno = 1949 | titolo = Popular Handbook of Indian Birds | pagine = 356–357 | edizione = 4 | editore = Gurney & Jackson | città = London | isbn = 1-4067-4576-6 | url =
I capovaccai sono prevalentemente silenziosi, ma possono emettere acuti miagolii o sibili quando sono nel nido e rumori gracchianti mentre si contendono una [[carogna]]. Gli esemplari giovani sono stati uditi emettere una sorta di gracidio sibilante in volo<ref name=RasmussenAnderton/>. Emettono inoltre sibili o ringhi quando sono minacciati o irritati<ref name=Baker>{{cita libro | url =
I capovaccai trascorrono la notte in dormitori comunitari su grossi alberi, edifici o falesie<ref name=RasmussenAnderton/>. I siti per i dormitori vengono scelti generalmente nei pressi di discariche o di altre aree di foraggiamento. In Spagna, i dormitori estivi sono occupati prevalentemente da esemplari immaturi. Quando decidono di stabilire un dormitorio su un albero, tendono a prediligere grandi [[Pinus|pini]] morti<ref name=Donazar1996>{{cita libro | autore = José A. Donázar, Olga Ceballos and José L. Tella | anno = 1996 | titolo = Communal roosts of Egyptian vultures (Neophron percnopterus): dynamics and implications for the species conservation | editore = J. Muntaner | periodico = Biology and Conservation of Mediterranean Raptors | città = Monografía SEO-BirdLife, Madrid | pagine = 189–201 | url = http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/60_Communal%20roosts%20of%20egyptian%20vultures.pdf | formato = PDF | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110720140633/http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/60_Communal%20roosts%20of%20egyptian%20vultures.pdf | dataarchivio = 20 luglio 2011 }}</ref><ref name=Ceballos>{{cita libro | autore = Olga Ceballos and José Antonio Donázar | anno = 1990 | titolo = Roost-tree characteristics, food habits and seasonal abundance of roosting Egyptian Vultures in northern Spain | periodico = Journal of Raptor Research | issn = 0892-1016 | volume = '''24''' (1–2) | pagine = 19–25 | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v024n01-02/p00019-p00025.pdf | formato = PDF}}</ref>. Il numero di adulti presso un dormitorio cresce verso giugno. Si ritiene che gli adulti riproduttori possano essere in grado di trovare cibo con maggior efficienza unendosi alla colonia e seguendo altri consimili verso aree di foraggiamento migliori. Anche gli adulti riproduttori che hanno perso la covata possono congiungersi in giugno agli altri uccelli immaturi del dormitorio<ref name=Margalida2003>{{cita libro | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''37''' (3) | pagine = 252–256 | anno = 2003 | titolo = Dynamics and temporal variation in age structure at a communal roost of egyptian vultures (''Neophron percnopterus'') in northeastern Spain | autore = Antoni Margalida and Jennifer Boudet | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v037n03/p00252-p00256.pdf}}</ref>.
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[[File:EgyptianVultureThurston.jpg|thumb|left|La «coppia sacra» a Thirukalukundram nel 1906.]]
[[File:Egyptian-A.PNG|thumb|Capovaccaio nei [[Geroglifici egizi|geroglifici]].]]
Nei [[Geroglifici egizi|geroglifici]] dell'[[antico Egitto]], il capovaccaio era il [[Traslitterazione della lingua egizia|segno uniletterale]] usato per il suono glottidale ''ɑ''. Nella Bibbia il capovaccaio viene indicato con il nome ebraico ''rachamah'' o ''racham'', che è stato tradotto in italiano come «avvoltoio»<ref name=Koenig/><ref name=Coultas1876>{{cita libro | autore = Harland Coultas | anno = 1876 | titolo = Zoology of the Bible | editore = Wesleyan Conference Office | città = London | url =
Un tempio dell'India meridionale a Thirukalukundram, nei pressi di [[Chengalpattu]], era celebre per una coppia di uccelli che visitavano ripetutamente il luogo da «secoli». Questi uccelli venivano solennemente nutriti dai sacerdoti del tempio e arrivavano prima di mezzogiorno per nutrirsi del riso, frumento, [[ghi]] e zucchero offerti dai fedeli. Gli uccelli erano generalmente puntuali e quando non si presentavano all'appello la colpa veniva attribuita alla presenza di «peccatori» tra gli spettatori<ref name=Ali/><ref name=Neelakantan>{{cita libro | autore = K. K. Neelakantan | anno = 1977 | titolo = The sacred birds of Thirukkalukundram | periodico = Newsletter for Birdwatchers | volume = '''17''' (4) | pagina = 6}}</ref><ref name=Siromoney>{{cita libro | autore = Gift Siromoney | anno = 1977 | titolo = The Neophron Vultures of Thirukkalukundram | periodico = Newsletter for Birdwatchers | volume = '''17''' (6) | pagine = 1–4 | url =
Le abitudini [[Coprofagia|coprofaghe]] del capovaccaio gli hanno attribuito i nomignoli spagnoli di ''churretero'' e ''moñiguero'', vale a dire «mangiatore di sterco»<ref name=Negro/>. I naturalisti britannici dell'India coloniale consideravano i capovaccai tra gli uccelli più ripugnanti, e la loro abitudine di nutrirsi di feci era particolarmente disprezzata<ref name=Dewar>{{cita libro | autore = Douglas Dewar | anno = 1906 | titolo = Bombay Ducks | editore = John Lane, London | pagine = 277 | url =
== Note ==
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