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Tra le attribuzioni effettuate dai critici d'arte, vi è il ''Crocifisso'' del convento di San Francesco di [[Pisa]], conservato nel Museo nazionale di San Matteo, che testimonia una caratteristica importante nello sviluppo artistico di Orlandi, perché confermerebbe i suoi iniziali legami con la lezione pittorica lucchese di [[Berlinghiero Berlinghieri]], e costituirebbe una saldatura tra quest'ultimo e lo stile del ''Crocifisso'' del 1288 e a tutte le opere del primo periodo di Orlandi, già influenzate più dalle forme dolci e dalla forza tragica di [[Cimabue]] che dai maestri pisani e senesi; inoltre in quegli anni venne a contatto con le nuove tendenze [[Firenze|fiorentine]].<ref name=TrecDBI /><ref name ="le muse" />
 
L'affresco nella lunetta soprastante la tomba del mercante Bonagiunta Tignosini, sullacon qualeuna èdata la datatombale [[1274]], nel cimitero di Santa Caterina a Lucca, raffigurante la ''Madonna con il Bambino, san Francesco e il donatore'',<ref name =Orlandi>{{Cita web | url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?tipo_scheda=OA&id=1594&titolo=Orlandi%20Deodato,%20Madonna%20con%20Bambino%20tra%20san%20Francesco%20d%27Assisi%20e%20donatore&locale=it&decorator=layout_resp&apply=true | titolo=Orlandi Deodato, Madonna con Bambino tra san Francesco d'Assisi e donatore | accesso= 2 maggio 2019}}</ref><ref name =cultura /> evidenziò ispirazioni con il mosaico di [[Pietro Cavallini]], nella [[Basilica di Santa Maria in Trastevere]] a [[Roma]].<ref name=TrecDBI />
 
Agli anni compresi tra il 1288 e il 1301, risalì la ''Madonna in trono con il Bambino e quattro angeli'' del Museo nazionale di San Matteo,<ref name =cultura /> in cui si ridusse l'influenza di Cimabue e non appareapparve ancora quella [[Giotto|giottesca]], già presente invece nelle due opere del 1301.<ref name=TrecDBI /><ref name ="le muse" />
 
Il dossale pisano incentrato con la figura centrale della ''Madonna con il Bambino con i santi Domenico, Giacomo, Pietro e Paolo'' (Museo nazionale di San Matteo), rappresentò insieme al ''Crocifisso di San Miniato'' l'avvicinamento di Orlandi alle innovazioni giottesche,<ref name=TrecDBI /><ref name ="le muse" />essendo quest'ultima opera ispirata al ''Crocifisso'' giottesco della [[basilica di Santa Maria Novella]], con un'interpretazione vivace e patetica, basti pensare al dettaglio delle mani della Madonna, che si distinsero per la loro forza icastica.<ref name ="le muse" />
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All'ultimo periodo di attività di Orlandi, al terzo decennio del Trecento, risalì la ''Madonna'' nella Pinacoteca di Lucca, la ''Madonna in trono con il Bambino'', oggi al [[Museo del Louvre]], e la ''Madonna in trono con il Bambino e un santovescovo che presenta un frate donatore'', in una collezione privata italiana ([[1330]]).<ref name=TrecDBI />
 
Orlandi fu un artista che seppe sviluppare il suo stile, rinnovandolo dalle influenze di Cimabue a quelle protogiottesche, a dimostrazione della grande attenzione che mise il pittore ai grandi eventi artistici contemporanei.<ref name ="le muse" />
 
== Opere ==