Persecuzione dei cristiani nell'Impero romano: differenze tra le versioni
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[[File:Martyrsinscription.jpg|thumb|upright=1.3|I nomi di quattro martiri della "grande persecuzione" - Zoticos, Attalos, Kamasis, Filippos - sulla loro tomba, nella cripta della chiesa paleocristiana di [[Niculițel]], in Romania.]]
Le '''persecuzioni dei cristiani nell'[[Impero romano]]''' consistettero in atti di aggressiva [[Intolleranza religiosa|intolleranza]] popolare e nell'assimilazione della [[Cristianesimo|religione cristiana]] ad un crimine contro lo Stato, con la conseguente condanna dei fedeli della nuova religione. Molti proclamarono comunque la propria fede accettando la prigionia, le torture, le deportazioni ed anche la [[Summa supplicia|morte]]: i [[Martirio cristiano|martiri]] furono diverse migliaia<ref name = vittime >La stima del numero totale di vittime è estremamente difficile: C. Lepelley (''I cristiani e l'Impero romano'' in AA.VV., ''Storia del Cristianesimo'' – Vol. 1 a cura di L. Pietri ''Il nuovo popolo: dalle origini al 250'', 2003, Borla / Città Nuova, Roma, p. 248) sostiene che fino a prima della persecuzione di Decio i martiri sarebbero stati
Le cifre non dovettero variare molto in seguito: secondo W.H.C. Frend (''Martyrdom and Persecution in the Early Church'', 1965, Basil Blackwell, Oxford, p. 413) furono probabilmente centinaia sotto Decio; per la "grande persecuzione", A. Marcone (''La politica religiosa'' in AA.VV. ''Storia di Roma'' - vol. 3 ''L'età tardoantica'', tomo I ''Crisi e trasformazioni'', 1993 Einaudi, Torino, p. 239) ritiene abbastanza attendibile la cifra di 91 vittime fornita da Eusebio per la sola provincia di Siria Palestina. Solidoro Maruotti riporta una stima complessiva di 18 mila martiri o meno (in Laura Solidoro Maruotti, ''Sul fondamento giuridico della persecuzione dei cristiani'', Lezione tenuta presso la Sede napoletana dell'AST il 17 febbraio 2009).</ref>.
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