Programma Planetary Observer: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
m Bot: passaggio degli url da HTTP a HTTPS |
||
Riga 12:
Dopo le grandi missioni spaziali dal costo di svariati miliardi di [[dollaro statunitense|dollari]] degli [[Anni 1970|anni settanta]], la NASA stava cercando negli anni ottanta soluzioni nuove e più economiche da implementare nei decenni successi. Nel 1983, il Solar System Exploration Committee delineò la politica di esplorazione scientifica del Sistema solare per la NASA e propose l'istituzione di due programmi: il Programma Planetary Observer, per missioni dal costo inferiore a 150 milioni di dollari, e il [[Mariner Mark II]], per missioni più importanti, dal costo compreso tra 300 e 500 milioni di dollari.<ref name=Westwick175>{{cita|Westwick, P. J. |p. 175|Westwick}}, 2007.</ref>
Selezionò inoltre quattro missioni ritenute particolarmente significative, raccomandandone la realizzazione negli anni seguenti: un ''orbiter'' [[Venere (astronomia)|venusiano]] che utilizzando tecnologia [[radar]] potesse mappare la [[superficie di Venere|superficie]] del pianeta (''[[Sonda Magellano|Magellano]]''); un ''orbiter'' marziano; una missione per il [[rendezvous]] con una [[cometa]] e il [[sorvolo ravvicinato|sorvolo]] di un [[asteroide]] (''Comet Rendezvous and Asteroid Flyby'', CRAF); una sonda per l'esplorazione di [[Titano (astronomia)|Titano]] con tecnologia radar (''[[Missione spaziale Cassini-Huygens|Cassini]]''). Delle quattro, le ultime due furono inquadrate nella classe di missioni del Programma Mariner Mark II;<ref>{{en}} {{Cita news |autore=John Noble Wilford |url=
Nel 1985 fu approvato lo sviluppo del ''Mars Observer'',<ref>{{en}} {{Cita news |autore=Jonathan Eberhart |titolo=New starts and tough choices at NASA |pubblicazione=Science News |giorno=19 |mese=ottobre |anno=1985}}</ref> il cui lancio fu inizialmente previsto per il 1990.<ref name=Westwick176/> Il costo stimato per la missione fu di 292,5 milioni di dollari.<ref>{{cita|United States Government Accountability Office|p. 9|GAO1988}}, 1988.</ref> La NASA assegnò al [[Jet Propulsion Laboratory]] (JPL) l'incarico della nuova missione, sebbene il JPL avesse poca o nessuna esperienza con missioni di piccola taglia;<ref name=Westwick183/><ref name=McCurdy5-7>{{cita|McCurdy, Howard E.|pp. 5-7|McCurdy2005}}, 2005.</ref> mentre la Radio Corporation of America Astro-Electronics (successivamente [[General Electric]] Astro Space Division) vinse la [[gara d'appalto]] per lo sviluppo del corpo della sonda (o ''bus'').<ref>{{cita|United States Government Accountability Office|p. 5|GAO1988}}, 1988.</ref> Il 28 gennaio 1986 avvenne, tuttavia, l'[[disastro dello Space Shuttle Challenger|incidente]] che condusse alla perdita dello [[Space Shuttle Challenger]] e del suo [[STS-51-L#Equipaggio|equipaggio]]. Ciò comportò lo spostamento di parte dei fondi per l'esplorazione scientifica dello spazio al settore dell'esplorazione umana, oltre all'interruzione dei voli degli Space Shuttle. Tutte le missioni scientifiche della NASA accumularono ritardi in questa circostanza e anche il lancio del ''Mars Observer'' slittò al 1992.<ref name=Westwick181>{{cita|Westwick, P. J. |p. 181|Westwick}}, 2007.</ref>
Riga 18:
Il 20 luglio 1989 il [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidente degli Stati Uniti]] [[George H. W. Bush]], in un discorso nell'anniversario dell'allunaggio dell'''[[Apollo 11]]'', annunciò l'intenzione di ritornare con un equipaggio umano sulla Luna quale tappa per una successiva missione alla volta di Marte.<ref>{{Cita web |lingua=en |autore=George Bush |wkautore=George H. W. Bush |titolo=Remarks on the 20th Anniversary of the Apollo 11 Moon Landing |data=20 luglio 1989 |editore=Gerhard Peters, John T. Woolley |sito=The American Presidency Project |url=http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=17321#axzz1dg5dE8tz |accesso=14 novembre 2011}}</ref> Conseguenza di questo proposito fu un'ulteriore deviazione di fondi della NASA verso l'esplorazione umana dello spazio e il lancio di un "Programma di esplorazione di Marte" (''Mars Exploration Program''), nell'ottica del quale la missione del ''Mars Observer'' assumeva un nuovo significato e una nuova importanza.<ref name=Westwick183/> Le voci critiche sembrano tuttavia concordare nel ritenere che il JPL mancò di cogliere questo cambiamento.<ref name="Westwick183"/>
Nonostante la NASA avesse annunciato un ''Lunar Observer'' nel 1989,<ref>{{Cita news |autore=William J. Broad |url=
{{quote|L'aumentata complessità della sonda [''Mars Observer''] si scontrava con il desiderio dei funzionari governativi di limitare il preventivo del progetto in costante crescita. La maggiore complessità aveva causato un incremento dei costi; la promessa della NASA di costruire sonde poco costose tendeva a limitare le spese. L'equilibrio risultante tra queste due pressioni produsse una sonda spaziale che era un po' troppo complessa rispetto alla somma di denaro destinata alla riduzione dei rischi di progetto, e i rischi infine prevalsero.|{{cita|McCurdy, Howard E.|p. 6|McCurdy2005}}, 2005|The added complexity of the spacecraft pushed against the desire of government officials to constrain the steadily growing project budget. Increased complexity pushed costs up; NASA’s promise to build inexpensive spacecraft pushed costs down. The resulting equilibrium between upward and downward cost pressures created a spacecraft that was a bit too complex for the amount of money allocated to reduce project risk. The risks prevailed.|lingua=en}}
| |||