Nat Turner: differenze tra le versioni
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Quando Benjamin Turner morì nel 1810, Nat e la madre divennero di proprietà del figlio di Benjamin, il giovane Samuel Turner. Non è tutt'oggi chiaro se il cognome Turner gli fu dato dal suo padrone o se Nat se lo affibbiò autonomamente durante la propria esistenza. Di certo, Nat conosceva poco della storia della propria famiglia, principalmente su quanto avvenuto al padre, che fuggì dalla proprietà dei Turner quando Nat era ancora un bambino. La nonna di Nat Turner era stata condotta in catene, all'età di tredici anni, dalla [[Costa d'Oro (colonia britannica)|Costa d'Oro]] in [[USA|America]] e, subito dopo lo sbarco, diede alla luce una bambina, la madre di Nat, concepita durante il viaggio.
All'interno della proprietà dei Turner lo schiavo Nat trascorse la sua intera esistenza, in una zona rurale dell'America dove gli schiavi di colore erano ancora la maggioranza della popolazione. A differenza della quasi totalità degli schiavi, analfabeti
Questa religiosità si esternò sempre di più col passare del tempo, fino ad arrivare a quelle che lui chiamava "visioni", ossia immagini che Nat vedeva e tramite cui Dio gli avrebbe inviato dei messaggi. La prima di queste visioni avvenne all'età di 22 anni; quell'anno Nat fuggì dalla proprietà dei Turner, per poi farvi ritorno circa un mese dopo asserendo di aver ricevuto una rivelazione spirituale. In questo periodo Nat cominciò quindi a predicare tra gli schiavi che lavoravano nei campi con lui, leggendo passi delle Sacre Scritture, tanto da essere soprannominato dai suoi compagni "Il Profeta". Sempre in questo periodo Nat comincia anche ad avere dei rari seguaci di carnagione bianca, uno su tutti il signor Etheldred T. Brantley, che sarebbe stato convinto dallo schiavo a: "''cessare di compiere le proprie azioni malvagie su questa terra''"<ref>{{Cita libro|autore=|titolo="Le confessioni di Nat Turner, il Leader dell'ultima insurrezione a Southampton"}}</ref>.
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