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===Generalità===
Tralasciando gli aspetti mitologici, la cui influenza ha permeato per secoli anche la visione
Finalmente, a distanza di quasi un secolo dalle osservazioni di Ribaud, il particolare regime delle correnti dello Stretto di Messina fu studiato per la prima volta con grande dettaglio scientifico mediante la raccolta sistematica di dati mirati ad una conoscenza completa dei fenomeni, durante le campagne di studio della Nave Marsigli della [[Marina Militare Italiana]], svolte durante gli anni [[1922]] e [[1923]] sotto la direzione del Prof. Vercelli (Fisico, Direttore dell’Istituto Geofisico di [[Trieste]]); furono indagate anche le caratteristiche fisico-chimiche di quelle acque grazie alle analisi condotte da Picotti (Chimico dello stesso Istituto). Dall’insieme dei risultati raccolti vennero ''costruite'' le [["Tavole di Marea"|"Tavole di Marea"]] dello Stretto, tuttora edite dall’Istituto Idrografico della Marina (I.I.M. Pubbl. n° 3133), dalla cui lettura è possibile conoscere le previsioni della [[corrente]] (velocità e direzione) in due punti (Punta Pezzo in Calabria e Ganzirri in Sicilia); è inoltre possibile calcolare, grazie a formule molto semplici, le previsioni di corrente in altri 9 punti.
Nel corso degli anni sono state effettuate periodiche verifiche di tali misure, con strumenti sempre più sofisticati, che hanno di fatto confermato l’ottimo lavoro svolto nel 1922-1923. Anche le ulteriori elaborazioni di Defant ([[1940]]) hanno contribuito all’aumento delle nostre conoscenze ed alla migliore comprensione dei fenomeni dinamici dello Stretto di Messina.
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Le correnti stazionarie a livello della sella sottomarina fluiscono verso sud dalla superficie a 30 m ed in senso inverso da questa profondità fino al fondo, con velocità che possono raggiungere, in particolari situazioni meteo-marine, anche i 50 cm/sec. La co-oscillazione delle masse d’acqua dello Stretto con le maree dei mari adiacenti origina le correnti di marea che, con fase pressoché opposta e con uguale ampiezza, si sommano a quelle stazionarie prima descritte. Le velocità relative raggiungono, lungo la sezione corrispondente alla sella Ganzirri-Punta Pezzo, valori massimi di oltre 200 [[m|cm]]/s sia nel flusso verso nord (corrente ''montante''), sia in quello verso sud (corrente ''scendente''), interessando all’incirca con la stessa intensità la massa d’acqua nella sua interezza.
Secondo le ultime pubblicazioni di Mosetti (1988 e 1995), la velocità di spostamento delle acque, in particolari momenti e grazie alla coincidenza di numerose componenti, può arrivare fino ad un massimo di 20 km/h (cfr. Tabella 1).
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{| {{prettytable}} width=450px
|-
|colspan=3 align=center|'''Velocità delle correnti nello ''Stretto'' '''<br>(da Mosetti F., 1995)
|-
| ||cm/s||km/h
|-
|Corrente totale di marea||300||10,80
|-
|Massima corrente di deriva||80||2,88
|-
|Corrente di densità permanente||30||1,08
|-
|Eventuali ingorghi||100||3,60
|-
|Turbolenza||50||1,80
|-
|'''Totale'''||'''560'''||'''20,16'''
|}
{| {{prettytable}} width=450px
|-
|colspan=3 align=center|'''Acqua in transito sulla "sella" Ganzirri - Punta Pezzo'''<br>(da Tomasino M., 1995)
|-
|align=center|Velocità corrente||Volume stimato
|-
|align=center|200 cm/s||> 750.000 m<sup>3</sup>/s
|-
|align=center|300 cm/s||> 1.000.000 m<sup>3</sup>/s
|}
</center>
Tali notevoli velocità e gli enormi volumi d’acqua in gioco (oltre 750.000 m<small><sup>3</small></sup> al secondo per una corrente di 200 cm/s secondo Tomasino, 1995), se rapportati ai mezzi di navigazione dei tempi omerici, indicano chiaramente perché lo Stretto venisse considerato abitato da mostri in grado di ingoiare le imbarcazioni o farle naufragare nel volgere di poco tempo.
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La piattaforma, ancorata 150 m al largo di Ganzirri (Sicilia), ha un diametro di 10 m, è dotata di elica a tre lame alta 5 m ed è in grado di erogare 100 kW con una velocità della corrente di 3 m/s. I risultati sperimentali indicano in circa 22.000 kWh l'energia utile estraibile annualmente. In questo sito, considerata l'area interessata dalle correnti, l'energia totale estraibile dallo ''Stretto di Messina'' sarebbe pari a 538 GW <ref>(dati e documentazione tratti da: http://www.pontediarchimede.it)</ref>.
==Le acque==
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