Shareware: differenze tra le versioni
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Il nome che risultò più popolare fu ''Shareware'', poi utilizzato da Bob Wallace. Tuttavia, Wallace ha ammesso di aver preso in prestito il termine dal nome di una rubrica della rivista [[InfoWorld]] nel 1970, e ritenuto che il nome fosse comune, il suo uso si affermò per i software ''freeware'' e ''user-supported''.<ref>[http://www.asp-shareware.org/users/history-of-shareware.asp "History of Shareware". Association of Shareware Professionals]</ref>
Fluegelman, Knopf, e Wallace elessero lo shareware a metodo di commercializzazione del software, ed è grazie a questo modello che diventarono milionari.<ref>[
Durante la fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] e l'inizio dei [[anni 1990|novanta]], il software shareware è stato ampiamente distribuito a livello globale su [[bulletin board system]] e dischetti (in seguito [[CD-ROM]]) attraverso cataloghi commerciali. Un distributore, ''Public Software Library'' (PSL), ha poi dato il via ad un servizio di presa in carico degli ordini per i programmatori che, altrimenti, non avrebbero potuto accettare pagamenti con carta di credito.
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Alcune tipologie di shareware hanno standard liberali, consentendo [[Nag Screen]] per ricordare all'utente la possibilità di acquistare il software, oppure la natura “demo” o trialware della versione in uso. Altri invece hanno rifiutato di accettare qualsiasi software con funzionalità limitate, tra cui demo, uso studio, o software danneggiati.<ref>[http://www.sustworks.com/site/news_exposing_myth.html "Exposing the Myth of "Shareware". www.sustworks.com]</ref> La maggior parte dei gruppi, come l'Association of Software Professionals, il Software Industry Professionals group e PC Shareware dichiarato espressamente la loro posizione e cioè che qualsiasi software commercializzato come ''try before you buy'' viene definito shareware.
Un altro problema è l'elevato numero di progetti shareware falliti o abbandonati. Siti come [[Tucows]], [[download.com]], e [[Handango]] contano migliaia di programmi shareware, molti dei quali non sono più in via di sviluppo, anche se gli autori possono ancora riceverne gli oneri. Un'indagine ha trovato che il 76% dei progetti elencati sono stati abbandonati oppure non sono più in fase di aggiornamento. Per lo più i progetti attivi vedono meno dello 0,5% dei downloader diventare clienti paganti,<ref>{{Cita web |url=http://www.oisv.com/articles/marketing/3_tips_to_improve_conversion_rates/ |titolo="Tips to Improve conversion". www.oisv.com |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120909141126/http://www.oisv.com/articles/marketing/3_tips_to_improve_conversion_rates/ |dataarchivio=24 giugno 2009}}</ref> e almeno la metà degli utenti possono fare uso di versioni pirata del software.<ref>[
== Derivati ==
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