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Dopo la calata, nel [[568]], attraverso la [[Valle del Vipacco]] nell'Italia settentrionale dei [[Longobardi]], seguiti poi da popolazioni [[Slavi|slave]], entrò a far parte del [[Ducato del Friuli]].
In seguito alla caduta del regno longobardo e alla sua inclusione nei domini di [[Carlo Magno]], nel [[781]] entrò nel [[Regnum Italiae]] affidato da Carlo al figlio [[Pipino d'Italia|Pipino]]; nell'[[803]] venne istituita la ''Marchia Austriae et Italiae'' che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria. Alla morte di [[Pipino d'Italia|Pipino]] nell'810, il territorio passò in mano al figlio [[Bernardo d'Italia|Bernardo]]<ref>[
Con la morte di [[Carlo Magno]] nell'[[814]] la carica imperiale passò a [[Ludovico il Pio|Ludovico I]] che affidò il Regno d'Italia al suo primogenito [[Lotario I|Lotario]], il quale già nell'[[828]] (dopo aver deposto [[Balderico del Friuli|Baldrico]] per non aver saputo difendere le frontiere orientali dagli Slavi) divise la parte orientale del Regno, ossia la [[Marca Orientale]] (o del Friuli), in quattro contee: Verona, Friuli, Carniola e Istria (comprendente il Carso e parte della [[Carniola interna]]).
In seguito al [[Trattato di Verdun]], nell'[[843]], il suo territorio entrò a far parte del [[Regnum Italiae]]<ref>[
Nel [[1077]] passò al [[Patriarcato di Aquileia|Principato ecclesiastico di Aquileia]] e poi ai [[Contea di Gorizia|Conti di Gorizia]], in quanto ''[[Avvocazia|advocati]]'' del patriarca, che acquisirono gradualmente una larga parte di tali territori, frazionati in feudi minori fra i loro ministeriali, i veri e propri strumenti di governo comitale<ref>P. Štih., ''op. cit.'', pp. 23-24; 78; P. Štih. ''Il posto dei ministeriali nell'organizzazione e nell'amministrazione dei conti di Gorizia'' in ''La contea di Gorizia nel Medioevo'', a cura di S. Tavano, Gorizia 2002, p. 95.</ref>.
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