Trieste: differenze tra le versioni

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La città di Trieste fu risparmiata dagli attacchi dell'[[Impero ottomano]], la cui azione militare più importante fu un'incursione diretta in [[Friuli]] nel 1470, durante la quale fu incendiata [[Prosecco (Trieste)|Prosecco]], oggi quartiere periferico triestino, che dista 8&nbsp;km dal centro cittadino<ref>Gabrio De Szombathely, ''Un itinerario di 2000 anni nella storia di Trieste'' (op. cit..)</ref>
[[File:Mesto Trst-Valvasor-2.jpg|thumb|upright=1.2|Trieste nel XVII secolo. Si nota la coltura alta della vite di Prosecco ad ''arbustum gallicum'', ovvero accoppiata ad alberi]]
 
La presenza di numerosi documenti dedicati alla viticoltura nella Trieste medievale testimonia l'importanza che questa attività aveva nell'economia cittadina. Infatti, sino allo sviluppo dell'attività mercantile marittima che seguì la proclamazione del [[porto franco]] di Trieste, buona parte degli abitanti del piccolo borgo fortificato si dedicava alla viticoltura, che era praticata su tutto il territorio comunale, in particolare sul terreno marnoso-arenaceo che si trova a ridosso della città, soprattutto nelle zone più soleggiate.
[[File:Mesto Trst-Valvasor-2.jpg|thumb|upright=1.2|Trieste nel XVII secolo. Si nota la coltura alta della vite di Prosecco ad ''arbustum gallicum'', ovvero accoppiata ad alberi]]
 
Trieste era quindi un borgo fortificato circondato da vigneti, caratteristica riprodotta in numerose stampe d'epoca e descritta da molti viaggiatori stranieri. Il ruolo assolutamente centrale che il vino aveva nell'economia triestina è comprovato dalla presenza, sia in ambito ecclesiastico che civile, di [[decime]] e di altri sistemi basati sul computo della [[redditività]] delle vigne<ref>Fulvio Colombo, Renzo Arcon (a cura di), ''Quaternus domorum et decimarus civitatis Tergesti. Quaderno delle case e delle decime della città di Trieste'', Deputazione di Storia patria per la Venezia Giulia, Trieste 2009.</ref>.