Tempio malatestiano: differenze tra le versioni
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Tra il [[XIII secolo|Duecento]] e [[XIV secolo|Trecento]] furono aggiunte due cappelle sul lato sud. Parte dei marmi per i lavori furono presi da rovine romane in [[Sant'Apollinare in Classe]] e da [[Fano]]. La chiesa, nonostante le dimensioni relativamente modeste, era già utilizzata nel [[1312]] come luogo di sepoltura della famiglia [[Malatesta]]<ref>{{Cita libro |cognome=Musmeci |nome= Marco |titolo=Una dimora patrizia del 16. secolo a Rimini: Palazzo Maschi-Marcheselli-Lettimi |serie=Mirabilia urbis |anno=1997 |editore=Il Ponte Vecchio |città=Cesena |id=SBN IT\ICCU\RAV\0308384}}</ref>, arricchita da altari e opere d'arte, alle quali fu chiamato a contribuire anche [[Giotto]].
Sotto la signoria di [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]], fu deciso nel [[1447]] di sistemarvi una cappella dedicata a San Sigismondo, patrono del committente, affidando il progetto al veronese [[Matteo de' Pasti]]. Il 31 ottobre fu benedetta la posa della prima pietra. Negli anni successivi, in seguito a una fortunata serie di vittorie e riconoscimenti, il Malatesta decise di estendere il progetto a tutto l'edificio<ref name="DVC94">De Vecchi-Cerchiari, cit., p. 94.</ref>. Ebbe un ruolo nel mutato progetto probabilmente
Si tratta di tradizionali medaglie di fondazione che riportano la data del 1450, quando Sigismondo decise di ampliare il suo primitivo progetto: Howard Burns, ''op. cit.'', 1998, pag.131</ref>, dello stesso Matteo de' Pasti del [[1450]] l'aggiunta di una rotonda all'estremità della chiesa, coperta da una [[cupola]] a imitazione di quella del [[Pantheon (Roma)|Pantheon]]. I lavori relativi al progetto di Alberti iniziarono presumibilmente nel 1453. Se il progetto fosse stato completato, la navata avrebbe allora assunto un ruolo di semplice accesso al maestoso edificio circolare, e sarebbe stata molto più evidente la funzione celebrativa dell'edificio<ref name="DVC95">De Vecchi-Cerchiari, cit., p. 95.</ref>.
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