Girifalco: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Girifalco deve la sua nascita alla morte di due paesi, Toco e Carìa, distrutti dai Saraceni nell'836. Gli scampati, all'incendio ed al macello, si rifugiarono sopra una rupe chiamata Pietra dei Monaci; e respinsero ogni assalto lanciando, in disperata difesa, le pietre strappate alla montagna. Furono chiamati, quei prodi, una "Sacra Falange", e, da quel loro nome, detto in greco, venne il nome del loro nuovo nido: Girifalco.|Girifalco, La Tribuna Illustrata, 7 febbraio 1937, anno XV}}
[[File:Girifalco from "chjiuppi viacchji" - panoramio.jpg|sinistra|miniatura|231x231px|Località ''Pietra dei Monaci'' con il centro storico sullo sfondo|link=File:Girifalco_from_%22chjiuppi_viacchji%22_-_panoramio.jpg|236x236px]]
[[File:Girifalco rione Pioppi Vecchi.jpg|sinistra|miniatura|231x231px|Antico rione ''Pioppi Vecchi'', primo nucleo urbano di Girifalco]]
La presenza di questi due antichi villaggi è stata suffragata dai ritrovamenti effettuati in località ''San Vincenzo'', sotto la rupe ''Pietra dei Monaci'', dove sono state ritrovate delle tombe a camera risalenti alla metà del [[VII secolo]], circa due secoli prima delle invasioni saracene. Gli abitanti dei villaggi, ''Toco'' e ''Carìa'' posti di fronte al [[golfo di Squillace]] verso est, risalivano ai tempi delle migrazioni greche ed erano insediamenti presenti nella vallata, i quali probabilmente non vennero mai conquistati dai [[Bruzi]] perché si trovavano nei pressi dell'antica [[Squillace]], essendo questi in continuo conflitto con le città della Magna Graecia. Questo spiega la decisione del console [[Marco Claudio Marcello|Claudio Marcello]], nel mentre della [[seconda guerra punica]] contro [[Annibale]], di porre i suoi presidi militari sul monte Covello per la particolarità di poter controllare contemporaneamente i due golfi dell'istmo, in una località chiamata in epoca attuale ''setto di Marcello'', dove sono state ritrovate delle punte di lancia e delle piccole anfore.<ref>{{Cita web|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/Girifalco.html|titolo=Girifalco su sapere.it}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.quicalabria.it/ilterritorio_dett_art.asp?id_s=11&id_a=438&id_p=2&id_c=31&id_l=0&id_ctc=7|titolo=La storia di Girifalco}}</ref> Prima dell'arrivo dei Normanni in Calabria, in piena epoca [[Thema di Calabria|Bizantina]], per difendersi dalle incursioni dei [[Saraceni]] che infestavano quelle contrade tra il [[IX secolo|IX]] e il [[X secolo]], la popolazione si rifugiò in un luogo più alto e sicuro dal quale era visibile l'intera valle. Quel luogo era una rupe che denominarono ''Terravecchia'' e che in seguito sarà conosciuta come ''Pietra dei Monaci'' (probabilmente perché in quella zona sorse un cenobio o un convento in epoca bizantina o medioevale del quale sono visibili delle mura e un pozzo). In quel luogo nacque il primo nucleo abitativo, ''Pioppi'', tipicamente medioevale adagiato su uno sperone roccioso, che si popolò degli abitanti della vallata.<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.comune.girifalco.cz.it/index.php?action=index&p=76|titolo=Storia - Comune di Girifalco|sito=www.comune.girifalco.cz.it|accesso=29 maggio 2017}}</ref><ref name=":1">{{Cita libro|autore=|titolo=Aspetti e momenti del Risorgimento a Girifalco: il 1848|anno=|editore=|città=}}</ref>