La vita (Picasso): differenze tra le versioni

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Realizzato nel maggio del [[1903]], momento culminante del Periodo blu, '''La Vita''' costituisce uno dei lavori più ambiziosi di [[Pablo Picasso|Picasso]], sia per le grandi dimensioni che per la pregnanza simbolica.<ref name=lib3>{{cita libro|titolo=Picasso (1881-1914)|editore=Rizzoli (Corriere della sera)|città=Milano}}</ref>.
 
L’opera è frutto di alcuni ripensamenti e modifiche da parte dell’artista, come rivela la presenza di due disegni preparatori (penna e matita), datati [[1903]] e conservati al [[Museu Picasso]] di [[Barcellona]], in uno dei quali la coppia di figure, che ingombra il lato sinistro del quadro, era completamente nuda e il personaggio maschile abbracciato alla donna aveva le sembianze dello stesso [[Pablo Picasso|Picasso]], che nella versione finale viene, invece, trasfigurato nel defunto [[Carlos Casagemas]], mentre la figura femminile col bambino era in origine l’immagine di un pittore curvo e dall’aspetto più anziano. Sostituendo all’autoritratto l’immagine del suicida, il pittore spagnolo tenta di esorcizzare, attraverso l’arte, la morte dell’amico.<ref name=lib1>{{cita libro|titolo=Le storie dell'arte 3|autore=Nicoletta Frapiccini, Nunzio Giustozzi|editore=Hoepli|anno=2012|p=305-307}}</ref><ref name=lib2>{{cita libro|titolo=Pablo Picasso|autore=Roland Penrose|editore=Einaudi|città=Torino|p=122-123}}</ref>
 
==Descrizione==