Le quattordici corporazioni dette Arti Minori, cominciarono a costituirsi separatamente e, ciascuna con un proprio statuto, solo dopo la metà del Duecento; inizialmente, infatti, erano tutte riunite e confederate in un'unica associazione, con una rappresentanza in comune, ma dal 1266 in poi iniziarono ad assumere ciascuna una propria identità specifica: l'Arte dei Vinattieri nacque proprio in quell'anno, quella dei Calzolai esisteva già nel 1273 e le prime notizie sull'Arte dei Cuoiai risalgono al 1282.
Gli iscritti alle Arti Minori furono molto numerosi e in certi casi radunarono anche gli appartenenti ad altre categorie professionali, cono leperché qualicon esse esisteva una certa affinità di mestiere o perché, essendo di irrilevante importanzapoliticamente politicairrilevanti, cercavano l'appoggio di quelle già ufficialmente riconosciute.
Trattandosi però di corporazioni daldi carattere prettamente artigianoartigianale, le cui attività venivano esercitate praticamente solo a livello locale, il loro coinvolgimento nella vita politica cittadina fu generalmente più limitato rispetto a quello delle Arti Maggiori e, pur avendo contribuito in modo significativo all'affermazione del guelfismo, rimasero sempre relegate in questa condizione di "minorità".
È per questo che, nonostante l'operosità ed il pregio dei manufatti prodotti da alcune di queste Arti, rinomati anche fuori Firenze, i nomi dei loro soci appaiono in modo solo sporadico ed occasionale tra gli eletti alle magistrature cittadine.