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Rimangono comunque ''I paesaggi'', temi cari al pittore e omaggiati nel ventennio precedente dal già citato studioso lucchese [[Pier Carlo Santini]], studioso che lo seguirà fedelmente nelle sue uscite nelle campagne toscane.La storica dell'arte [[Martina Corgnati]] si occuperà della stesura di vari testi riguardanti le nuove tematiche affrontate dal pittore in questi anni.
Nel [[1996]], infatti, viene pubblicato ''I fiori, le foglie e l'acqua'', titolo che si riferisce chiaramente alle produzioni del pittore in questo periodo.Dedicandosi alla rappresentazione della natura morta, l'autore mostra l'altra metà della sua personalità.Il lavoro è svolto prevalentemente nel suo studio livornese, dove l'artista nel silenzio, senza testimoni, senza pubblico, da solo con la tela e il colore coglie i particolari di oggetti quotidiani, apparentemente privi di significato, ai quali, come afferma [[Martina Corgnati]], con la consueta creatività e genuinità, riesce a conferire valenze artistiche oggettive e ben visibili anche allo sguardo di chi non si occupa di arte a livello professionale.<ref>{{cita |Corgnati|p 4-14}}</ref>
{{citazione|Madiai si è addentrato con sempre maggior convinzione nell'esplorazione del sedimento depositato nel suo studio e nella sua memoria, ricavando da una semplice ciotola di plastica rossa(e più recentemente grigia), dismesso relitto di abitudini e circostanze quotidiane dall'obsolescenza fatalmente rapida, un intero, affascinante cifrario di luce, colore, accensioni, reiterazioni ossessive, scandagli di senso nel campo magnetico ed imprevedibile della superficie.|Martina Corgnati|p. 6}}
Serie autonoma di ''I fiori e le foglie'' sono i ''Girasoli'', ritratti decine di volte dal pittore, portati in studio ad appassire, per poi essere trasformati, proiettati come ombre su sfondi dai colori sempre diversi, quasi ad assumere sembianze umane e valenze significative.Si evidenzia inoltre in queste composizioni, come i cicli del pittore non siano nettamente indipendenti l'uno dall'altro, ma legati nel corso delle esperienze e nelle vicende personali come anelli della stessa catena.<ref>{{cita |Corgnati|p. 4-14}}</ref>
In un repertorio tematico cosi' vario non potevano mancare soggetti convenzionali che trovano le radici espressive nei secoli passati, nella pittura classica, nelle tradizioni poetiche, soggetti per cui l'artista prova interesse proprio perché profondamente attraversati dalla storia.''Le Rose'', già figurate in alcune produzioni degli anni precedenti, adesso sono riprese con nuove prospettive, sotto sfondi e colori sempre diversi e presentate in diverse mostre a tema anche in gallerie di fama internazionale quali la [[Galleria Forni]] di Bologna.<ref>{{cita |Ferrucci}}</ref>
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