Baraggia di Bellinzago: differenze tra le versioni

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{{Edificio civile
{{Gastronomia
|Nome edificio=Molinacio
|nome= Tapít
|Paese=ITA
|immagine=Tapìt (1).jpg
|Città=Lonate Pozzolo
|paese = Italia
|Stato=}}
|regione= Piemonte
|zona = [[Oleggio]]
|provincia= provincia di Novara
|settore =
|categoria = dolce
|riconoscimento =
|ingredienti=[[acqua]]<br/>[[farina]]<br/>[[zucchero]]
}}
Il '''tapín''' (al plurale '''tapít''') è un [[Alimento|prodotto alimentare]] composto da [[farina]], [[acqua]], [[zucchero]] e [[bicarbonato di ammonio]], un agente lievitante per dolci. È un biscottino tipico di [[Oleggio]], che si trova nella [[provincia di Novara]] in [[Piemonte]].
 
Il '''Molinaccio''' o '''Molinazzo''' è un [[mulino]].
==Origine==
Si trova nel territorio di [[Lonate Pozzolo]] a circa 2400 metri a sud del [[Ponte di Oleggio]].
Il termine tapít potrebbe richiamare la forma di piccoli bottoni e tappi. Tradizionalmente il tapít viene preparato e consumato durante il periodo di [[carnevale]] perchè la sua storia si riconduce ad una leggenda con protagonista una delle due maschere tipiche oleggesi, ossia il Pirín. La leggenda narra che nel [[XIV secolo]], Oleggio fosse dominata dal duca Barnabò Visconti, fratello di [[Galeazzo Visconti|Galeazzo]] e all'interno delle mura costruì una casa per i suoi 5000 [[Cane|cani]], ma essendo troppo piccola, alcuni di essi furono dati da accudire e mantenere ai cittadini. Ogni 15 giorni gli animali erano portati davanti a Barnabò, il quale poteva decidere di confiscare beni o imprigionare gli oleggesi che non riuscivano a mantenerli in buona salute. Per cercare di liberare il paese dal tiranno, un popolano del borgo di San Donato di nome "Pirín" cercò di assassinare il duca milanese offrendogli dei tapít avvelenati ma, scoperto, fu poi condannato a morte.
 
==PreparazioneDescrizione==
Si presume risalga al 1600 e si trova tra due rami della Roggia Molinara, dove si forma un piccolo isolotto che tra i [[secolo XVI|secoli XVI]] e [[secolo XVII|XVII]] varia di dimensione tra i 130 e gli 80 metri.
Si impastano tutti gli ingredienti formando un panetto, da questo si stacca un pezzetto che viene arrotolato, come se si facessero gli [[gnocchi]], creando un salsicciotto. Da questo vengono tagliati dei piccoli cilindretti di pochi [[millimetro|millimetri]] e schiacciati con un dito formando come dei bottoncini. Si infornano a [[forno]] caldo a circa 200°C per 10 minuti. Una volta tirati fuori dal forno si lasciano raffreddare in modo che ottengano la loro tipica croccantezza.
L'edificio è di circa 25 metri di lunghezza per 8 a cui vanno aggiunti due piccoli edifici, uno sull'isolotto e l'altro a est della roggia. A nord del molino ci sono i nervili da cui entra l'acqua, le ruote sono due lati. All'inizio del '900 le ruote a sinistra vengono sostituite con una turbina verticale che riesce a muovere 50 telai per [[cotone]] e dal 1939 aziona anche un generatore di corrente alimentante delle pompe di [[irrigazione]].
In seguito l'edificio viene viene trasformato in un'azienda aggiungendo un fabbricato parallelo ad est e chiudendo il ramo sinistro della roggia.
Ad oggi il Molinazzo non viene più utilizzato come mulino, infatti l'edificio più antico è stato convertito a stalla, mentre quello più recente è adibito ad abitazione.
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|autore=Autori vari|anno=19941989|titolo=Il Ticino strutture storia e società nel territorio tra Oleggio memoriee Lonate Pozzolo|editore=Comune diNicolini OleggioEditore}}
* {{cita libro|autore=Autori vari|anno=2017|titolo=Mi gioco Oleggio|editore=Comune di Oleggio}}
 
==Voci correlateCollegamenti==
* [[Cucina piemontese]]
* [[Dolci carnevaleschi]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|url=http://www.comune.oleggio.no.it/|titolo=Origini e Storia|accesso=11 marzo 2019}}
* {{cita web|url=https://www.veganblog.it/tapit/|titolo=Tapìt|accesso=11 marzo 2019}}
 
{{portale|cucina|Piemonte}}
 
<nowiki>[[Categoria:Dolci carnevaleschi]]</nowiki>