Monte Baldo: differenze tra le versioni

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Il monte Baldo è formato per lo più da [[roccia sedimentaria|rocce sedimentarie]], in particolare [[calcare]] e [[dolomie]] formatesi tra il [[Triassico]] e l'[[Oligocene]] nel [[mar della Tetide]], che allora ricopriva questa zona. L'innalzamento della catena ebbe inizio 40 milioni di anni fa, nell'ambito dell'[[orogenesi alpina]].<!-- quando i [[monti Lessini]] e le prealpi bresciane cominciarono a comprimere questa zona, che lentamente si innalzò fino a creare la dorsale (infatti questa è una zona sismica);--><!-- No. Devo trovare i riferimenti di Castellarin et al., i Lessini non c'entrano proprio niente. Non sono peraltro sicuro della datazione sull'inizio dell'orogenesi: ci sono calcari oligocenici, ca 33 Mya! trovare rif. in biblioteca. GG -->
 
Si possono trovare anche sporadici affioramenti di [[basalto|basalti]] e [[tufo|tufiti]].<ref>{{Cita web | url = http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=35 | titolo = Carta Geologica d'Italia 1:25000, Foglio 35, Riva del Garda, 1948 | accesso = 15 novembre 2009 | editore = APAT.gov | urlmorto = sì }}</ref><ref>{{Cita web | url = http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=48 | titolo = Carta Geologica d'Italia 1:25000, Foglio 48, Peschiera II ediz.1969 | accesso = 15 novembre 2009 | editore = APAT.gov | urlmorto = sì }}</ref> Col tempo gli agenti atmosferici hanno eroso le cime creando le forme attuali.
 
Il versante occidentale dell'anticlinale maggiore presenta la stratificazione delle rocce a [[franapoggio]], cioè disposte inclinate verso il [[lago di Garda|lago]], mentre il versante orientale dello stesso presenta la testata degli strati, spezzati e interrotti da faglie.<!-- La dorsale subì durante la sua evoluzione un piegamento anticlinale e sinclinale, per via della pressione generata dalla [[Placca africana|zolla africana]], infatti l'anticlinale si sfaldò portando a nudo le rocce, e ad un movimento scivolatorio verso il basso, che continua tutt'ora (causa dalle 450 alle 550 [[Terremoto|scosse sismiche]] all'anno).--> <!-- La placca africana non c'entra niente: se fosse così, la piega avrebbe vergenza a nord o sud. Il Baldo è invece l'ultima propaggine orientale del sistema di pieghe delle Giudicarie: devo trovare i riferimenti. GG-->
 
Nella val Dritta, vallata del versante occidentale dell'omonima cima, sono presenti tipiche rocce eruttive (basalto afibolico, trachidoleriti, monchiquiti, orneblenda bruna barkevikite).<ref>{{Cita pubblicazione| cognome = E.Artini| titolo = ''Le Rocce'', IVa Edizione
| anno = 1986|editore= Hoelpli editore| ISBN = 88-203-0983-1| url = http://books.google.it/books?id=aR4vjpZkhdUC| accesso=21 novembre 2009 }}</ref>
 
Affioramenti di rocce basaltiche sono evidenti tra [[Spiazzi (Caprino Veronese)|Spiazzi]] e [[Ferrara di Monte Baldo]], anche nei pressi di [[Brentonico]] sulle carte geologiche sono segnalati basalti e tufiti in quantità.<ref>{{Cita web | url = http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=36 | titolo = Carta Geologica d'Italia 1:25000, Foglio 36, Schio II ediz.1968 | accesso = 21 novembre 2009 | editore = APAT.gov | urlmorto = sì }}</ref>
 
Nelle aree di Dossioli di Madonna della Neve, nella zona di Corna Piana<ref>{{Cita web | url = http://www.visual.paginegialle.it/?l=1&form=0&tipo=2&z=3&lon=10.8938&lat=45.79597&idp=&cf=61&cb=0 | titolo = ''Corna Piana'' | accesso=25 novembre 2009 | editore = visual.paginegialle.it }}</ref> e nella Val Parol<ref>{{Cita web | url = http://www.visual.paginegialle.it/?l=1&form=0&tipo=2&z=5&lon=10.89786&lat=45.81742&idp=&cf=61&cb=0 | titolo = ''Val del Parol'' | accesso=25 novembre 2009 | editore = visual.paginegialle.it }}</ref> (nel fondo della quale si trova il principale [[grotta|abisso]] del [[Trentino-Alto Adige]]) sono presenti vulcaniti facenti parte della cosiddetta ''Provincia Vulcanica Terziaria del Veneto Sud-Occidentale''.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome = M.Eccheli, M.Gennaro, S.Mittempergher|titolo = Geologia della Riserva Naturale di Corna Piana, Brentonico (Trento)|rivista = Studi Trent. Sci. Nat., Acta Geol.|volume = 81|pp = 29–39|anno = 2004|ISSN = 0392-0534|url = http://www.mtsn.tn.it/pubblicazioni/6/actaG81/03acta%20g%20eccheli.pdf|urlmorto = sì}}</ref> Diversi noduli ferrosi affioranti sui calcari sono rilevabili nella cosiddetta ''Contrada del Ferro'' nella zona di [[Ferrara di Monte Baldo]].<ref>{{Cita web | url = http://www.aaslvr.it/Ferro%20Ferrara.pdf | titolo = A. Gregnanin ''Analisi petrografiche dei minerali ferrosi del Monte Baldo.'' | accesso = 21 novembre 2009 | editore = Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona | urlmorto = sì }}</ref>
 
== Flora ==
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Vi sono in compenso una grande varietà e quantità di specie [[invertebrati|animali invertebrate]], alcune endemiche come il [[cychrus cilindrocollis|coleottero pini]] (''cychrus cilindrocollis''), il quale si può trovare solo sul monte Baldo e nelle prealpi lombarde. Vi è un [[Lepidoptera|lepidotterofauna]] di ben 2.085 specie censite, più del 40% di tutte le specie classificate in Italia.
 
Gli uccelli sono abbastanza numerosi, e si possono vedere specie come l'[[aquila reale]], il [[gheppio]], la [[quaglia]], il [[barbagianni]], la [[Athene noctua|civetta]], il [[gufo reale]], lo [[sparviero]], l'astore, il [[corvo imperiale]], la [[rondine comune]], il [[rondone]], il [[codirosso]], il codirosso spazzacamino, il [[balestruccio]], l'[[upupa]], l'[[astore]], il [[picchio]], il [[picchio nero]], il [[Tetrao urogallus|gallo cedrone]], il [[fringuello]], la [[cinciallegra]], il [[pettirosso]], l'[[allodola]], il [[sordone]], e moltissime altre.
 
I mammiferi presenti sono il [[Cervus elaphus|cervo]], il [[capriolo]], il [[Rupicapra rupicapra|camoscio]] (reintrodotto nel 1987), la [[Vulpes vulpes|volpe]], la [[Martes foina|faina]], la [[martora]], la [[donnola]], l'[[ermellino]], la [[Marmota marmota|marmotta]] (reintrodotta nel 1975), la [[lepre|lepre comune]], il [[Erinaceus europaeus|riccio]], il [[Muscardinus avellanarius|moscardino]], il [[Meles meles|tasso]], lo [[scoiattolo]] e varie [[specie]] di [[chirotteri]] <ref>{{Cita pubblicazione|cognome = E.Vernier|titolo = Indagine Sui Chirotteri della Val Parol (Comune di Nago, Provincia di Trento, Italia Nord-Orientale)|rivista = Ann. Mus. civ. Rovereto Sez.: Arch., St., Sc. nat.|volume = 13|pp = 265–276|anno = 1997|url = http://www.museocivico.rovereto.tn.it/UploadDocs/51_art13_vernier.pdf}}</ref>.
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Durante la [[Prima guerra d'indipendenza italiana|prima guerra d’indipendenza]], il versante orientale del Monte Baldo fu teatro di avvenimenti bellici, legati all’importanza strategica, per l’esercito piemontese, del possesso dei passi Cerbiolo, Campione e Corona per il controllo della [[Novezza|Valle di Novezza]] e della [[Val d'Adige]], lungo le quali si muovevano le truppe dell'[[Esercito imperiale austriaco (1806-1867)|Esercito Imperiale austriaco]].<ref name=baldoinrete>[http://www.baldoinrete.eu/scontri1848.pdf L'uomo e la montagna - Gli scontri del 1848]</ref>
 
Il 18 giugno 1848 sulle alture di [[Basiana]] e Pravazzar i Piemontesi, con un contingente di 700 uomini costituito da un battaglione di fanteria e da volontari bersaglieri, in gran parte studenti, riuscirono a respingere, dopo uno scontro durato circa tre ore, un attacco notturno portato da oltre 2.000 austriaci provenienti da [[Madonna della Neve]]. Lo scontro costò all'[[Esercito sabaudo]] tre morti e circa quindici feriti, e agli austriaci una trentina di morti, vari feriti e una quindicina di prigionieri.<ref name=baldoinrete/> Tra i piemontesi persero la vita i volontari bersaglieri Antonio Longoni, Sebastiano Roggiapane e Giovanni Battista Sacchieri.<ref name=baldoinrete/>
Il 22 luglio 1848 una compagnia dell'[[Esercito sabaudo]] resistette a lungo a un attacco di circa 6.000-7.000 austriaci sulla linea Sdruzzenà-Fortino di Peagne, grazie alle opere di difesa predisposte sul Fortino, tuttora visibili, tra cui un cannoncino; dopo quattro ore di combattimento venne dato l'ordine di ripiegare su [[Rivoli Veronese|Rivoli]]. La strenua difesa trattenne gli austriaci per il tempo sufficiente affinché i reparti dell'Esercito piemontesi, di stanza a Rivoli, potessero ricevere rinforzi e conseguire la vittoria, che sarebbe stata vanificata poi dalla [[Battaglia di Custoza (1848)|sconfitta di Custoza]] del 25 luglio. Alcuni caduti nello scontro, sia piemontesi sia austriaci, furono sepolti nella località Buse dei Morti, dove esiste ancora un tumulo con una grande croce recante alcuni nomi.<ref name=baldoinrete/>
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== Citazioni letterarie ==
 
Il Monte Baldo è ben descritto dal botanico e farmacista [[Francesco Calzolari (farmacista)|Francesco Calzolari]] ne ''Il viaggio di Monte Baldo della magnifica città di Verona nella quale si descrive con meraviglioso ordine il sito di detto monte et d'alcune parti ad esso contigue, et eziandio si narra d'alcune segnalate Piante et Herbe che ivi nascono et che nell'uso della medicina più di tutte l'altre conferiscono'' ([[1566]]) <ref>{{Cita web | url = http://books.google.it/books?id=pec-AAAAYAAJ | titolo = ''L'Italia, le Sicilie, le Isole Eolie, L'Isola d'Elba, la Sardegna, Malta, l'Isola di Campo, ecc. Tomo V Regno Lombardo-Veneto e minori stati vicini. Torino Ed. Pomba e C. a 1837 pp. 95-97'' | accesso=21 novembre 2009 | editore = Biblioteca Pubblica di New York }}</ref>.
 
Traduzione dal latino: