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Serie autonoma di ''I fiori e le foglie'' sono i ''Girasoli'', ritratti decine di volte dal pittore, portati in studio ad appassire, per poi essere trasformati, proiettati come ombre su sfondi dai colori sempre diversi, quasi ad assumere sembianze umane e valenze significative.Si evidenzia inoltre in queste composizioni, come i cicli del pittore non siano nettamente indipendenti l'uno dall'altro, ma legati nel corso delle esperienze e nelle vicende personali come anelli della stessa catena.<ref>{{cita |Corgnati|p. 4-14}}</ref>
 
In un repertorio tematico cosi' vario non mancano soggetti convenzionali che trovano le radici espressive nei secoli passati, nella pittura classica, nelle tradizioni poetiche, soggetti per cui l'artista prova interesse proprio perché profondamente attraversati dalla storia. ''Le Rose'', già figurate in alcune produzioni degli anni precedenti, adesso sono riprese con nuove prospettive, sotto sfondi e colori sempre diversi e presentate in diverse mostre a tema anche in gallerie di fama internazionale quali la [[Galleria Forni]] di Bologna.<ref>{{cita |Ferrucci}}</ref>, con la quale il pittore collaborerà fino al 2005, presentando mostre in Europa in Asia e negli Stati Uniti
 
Agli inizi del nuovo millennio il continuo stimolo di rinnovamento e la capacità di esplorare la realtà sotto i propri punti di vista, come osserva il critico Ferrucci, porteranno Madiai a compiere lavori che desteranno curiosità oltre che negli ambienti della critica artistica anche negli ambienti intellettuali contemporanei, che ne analizzeranno le valenze simboliche anche dal punto di vista sociologico. Nasce, infatti, nei primi anni 2000 ''Il Pinocchio di Madiai'', rivisitazione in chiave moderna e originale della favola di [[Carlo Collodi]], favola che è e rimane patrimonio culturale nazionale. L'interesse per [[Pinocchio]] si risveglia, oltre che in concomitanza con la nascita del primo nipotino, anche grazie ad un importante iniziativa della [[Fondazione Nazionale Carlo Collodi]] in collaborazione con il comune di [[Pescia]], che nel 2001 bandiscono un concorso chiedendo a 26 artisti, scelti tra i nomi più eccellenti, di presentare lavori personali aventi quali soggetto il famoso burattino di legno. Valutate attentamente le proposte presentate, affidano a 6 di questi artisti il compito di realizzare altrettante opere da esporre permanentemente nelle vie e nella piazze principali del Paese. Tra quegli artisti c'è anche Madiai, al quale viene assegnato un grande pannello di 370X290 cm. su cui realizzare l'opera. Si tratta di un [[Pinocchio]] che tiene nella mano destra il [[Grillo Parlante]] sullo sfondo di un cielo stellato, i due discutono sembra quasi a voler cambiare gli eventi della fiaba. Il lavoro su [[Pinocchio]] continua anche negli anni successivi, portando il pittore a realizzare le opere su ogni tipo di superficie sia esso cartone riciclato, tele di qualità o semplici pezzi di legno, lavoro tanto interessante per la critica da portare alla pubblicazione di un volume illustrato dal titolo "Le Avventure di Pinocchio. Racconto per immagini: Mario Madiai" e che il pittore presenterà in una mostra dal titolo ''Pinocchio con il Cuore'', recensita dal critico [[Riccardo Ferrucci]].<ref>{{cita |Ferrucci}}</ref>