Placido Rizzotto: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Nacque a [[Corleone]] da Giovanna Moschitta e Carmelo Rizzotto. Primo di sette figli, perse la madre quando era ancora bambino. In seguito all'arresto del padre, con l'accusa di far parte di un'[[associazione mafiosa]], fu costretto ad abbandonare la scuola per occuparsi della famiglia. Durante la [[seconda guerra mondiale]] prestò servizio nel [[Regio Esercito]] sui monti della [[Carnia]], in [[Friuli Venezia Giulia]], con il grado di caporale prima, di caporal maggiore poi e infine di sergente. Dopo l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre]] si unì ai [[resistenza italiana|partigiani]] delle [[Brigate Garibaldi]] come militante [[Partito Socialista Italiano|socialista]]. Rientrato a [[Corleone]] al [[secondo dopoguerra|termine della guerra]], iniziò la sua attività politica e sindacale. Ricoprì l'incarico di Presidente dei reduci e combattenti dell'[[ANPI]] di Palermo e quello di segretario della Camera del lavoro di Corleone. Fu esponente di spicco del [[Partito Socialista Italiano]] e della [[CGIL]].
Venne rapito nella serata del 10 marzo [[1948]], mentre andava da alcuni compagni di partito, e ucciso dalla [[mafia]] per il suo impegno a favore del movimento contadino per l'occupazione delle terre. Mentre veniva assassinato, il pastorello [[Giuseppe Letizia]] assistette al suo omicidio di nascosto e vide in faccia gli assassini. Per questo venne ucciso con un'iniezione letale, fattagli dal [[Famiglia (mafia)#Boss|boss]] e [[medico]] [[Michele Navarra]] (il mandante del delitto di Placido Rizzotto).<ref name="palermo_repubblica_it"
Le indagini sull'omicidio furono condotte dall'allora capitano dei Carabinieri [[Carlo Alberto dalla Chiesa]]. Sulla base degli elementi raccolti dagli inquirenti, vennero arrestati [[Vincenzo Collura]] e [[Pasquale Criscione]], che ammisero di aver preso parte al rapimento di Rizzotto in concorso con [[Luciano Liggio]]. Grazie alla testimonianza di Collura fu possibile ritrovare alcune tracce del sindacalista, ma non il corpo, che era stato gettato da [[Luciano Liggio|Liggio]] nelle [[foiba|foibe]] di [[Rocca Busambra]], nei pressi di [[Corleone]]. Criscione e Collura, insieme a [[Luciano Liggio|Liggio]] che rimase latitante fino al [[1964]], furono [[Proscioglimento#Proscioglimento al termine del processo|assolti per insufficienza di prove]], dopo aver ritrattato la loro confessione in sede processuale<ref name="palermo_repubblica_it" /><ref name="corriere_it"
▲Mentre veniva assassinato, il pastorello [[Giuseppe Letizia]] assistette al suo omicidio di nascosto e vide in faccia gli assassini. Per questo venne ucciso con un'iniezione letale, fattagli dal [[Famiglia (mafia)#Boss|boss]] e [[medico]] [[Michele Navarra]] (il mandante del delitto di Placido Rizzotto).<ref name="palermo_repubblica_it" >[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/03/09/news/trovate_le_ossa_di_placido_rizzotto-31212133/?ref=HREC1-5 Ritrovati i resti di Placido Rizzotto sindacalista ucciso dalla mafia nel '48]</ref>
▲Criscione e Collura, insieme a [[Luciano Liggio|Liggio]] che rimase latitante fino al [[1964]], furono [[Proscioglimento#Proscioglimento al termine del processo|assolti per insufficienza di prove]], dopo aver ritrattato la loro confessione in sede processuale<ref name="palermo_repubblica_it" /><ref name="corriere_it" >[http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_09/rizzotto-identificati-resti-corleone_8ae8bfea-69b8-11e1-b42a-aa1beb6952a8.shtml Identificati dopo 64 anni i resti di Rizzotto il sindacalista che combatteva la mafia di Liggio]</ref>.
== Il ritrovamento dei resti ==
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