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Barili nacque a Siena il 12 agosto 1453.
Non si posseggono molte informazioni biografiche riguardanti la sua vita privata.<ref name =TrecE>{{Treccani |antonio-di-neri-barili_%28Enciclopedia-Italiana%29| accesso=12 maggio 2019}}</ref>
I documenti storici attestano che sposò Maddalena del Rosso, dalla quale ebbe quattro figli.<ref name =TrecE />
Come architetto restaurò i ponti di [[Buonconvento]] ([[1484]]) e di [[Macereto]]; diede disegni e modelli di fortificazioni contro [[Valiano]] ([[1498]]-[[1500]]) e per [[Talamone]], nel [[1503]].<ref name =TrecE />
Aderente alle tendenze della contemporanea scultura senese e che faceva capo a [[Francesco di Giorgio Martini]] e a [[Lorenzo Vecchietta]], intrise i suoi lavori con gli elementi più pregevoli del [[Rinascimento]]; eseguì numerosi lavori con la collaborazione del nipote Giovanni e di Giovanni di Pietro Castelnuovo,<ref name ="le muse">{{cita libro | capitolo=Barili, Antonio di Neri | titolo=le muse | editore=De Agostini | città=Novara | anno=1964 | volume=II |p=54}}</ref>e i suoi allievi seguirono il lo stile oltre la metà del [[XVI secolo]].
Il suo primo lavoro d'intaglio e di tarsia fu il coro nella cappella di San Giovanni in Duomo ([[1483]]-[[1502]]). Di quest'opera, tolta dal suo luogo alla fine del [[XVIII secolo]] a causa del grande deperimento, si vedono solamente pochi frammenti nella chiesa di San Quirico d'Orcia, e una formella al Museo d'arti e d'industrie di [[Vienna]], inscritta: Hoc ego Antonius Barilis opus caelo non penicillo excussi an. D. n. MDII, col suo autoritratto intarsiato. ▼
E per il duomo eseguì nel [[1496]] i banchi della libreria Piccolomini, nel [[1506]] diede compimento agli stalli del coro, negli anni [[1509]] e [[1510]] intagliò l'organo della sagrestia e la cantoria a destra dell'abside, con l'aiuto d'allievi e del nipote. ▼
▲Il suo
Nella galleria dell'Accademia di Siena si vedono del Barili nove stupendi pilastri provenienti da una sala decorata nel [[1511]] per Pandolfo Petrucci. Nel [[palazzo della Signoria]], si conserva del Barili un magnifico cofano intagliato e lumeggiato d'oro (rifatta la lupa coi gemelli). Si attribuiscono al Barili gli armadi della sagrestia dell'Osservanza ([[1497]]).▼
▲E per il duomo eseguì nel [[1496]] i banchi della libreria Piccolomini, nel [[1506]]
▲Nella galleria dell'Accademia di Siena si vedono del Barili nove stupendi pilastri provenienti da una sala decorata nel [[1511]] per Pandolfo Petrucci. Nel [[palazzo della Signoria]], si conserva del Barili un magnifico cofano intagliato e
Il nipote del Barili, Giovanni, nato nella seconda metà del XV secolo, fu allievo dello zio e suo collaboratore nel coro ([[1506]]) e nella cantoria ([[1510]]) del duomo di Siena. A [[Roma]] fu eletto maestro del modello di legname per la [[basilica di San Pietro]] ed essendo compiute le pitture delle stanze vaticane, gli fu affidato da [[Raffaello Sanzio]] il lavoro delle finestre, porte e impalcature. Ricondottosi a Siena visse, per quanto si crede, fino al [[1531]].
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