Basilica del Santo Sepolcro: differenze tra le versioni

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[[File:Exterior of the Holy Sepulchre. (1841) - TIMEA.jpg|miniatura|destra|Esterno della basilica nel [[1841]].]]
 
Nel [[1847]] [[papa Pio IX]] ristabilì a Gerusalemme il [[patriarcato di Gerusalemme dei Latini]] ed eresse la basilica del Santo Sepolcro a [[cattedrale]] patriarcale, tuttavia nel [[1852]] fu emanato un [[firmano|decreto ottomano]] (conosciuto in Occidente come ''[[Statu Quo (firmano)|Statu Quo]]'') per porre fine ai violenti dissidi soprattutto tra la [[Chiesa ortodossa greca]] e la [[Chiesa cattolica]], rappresentata dalla [[Custodia di Terra Santa]] dell'[[ordine francescano]]. Il decreto, tuttora in vigore, ripristinò la situazione risalente al [[1767]], tenendo conto degli ulteriori diritti acquisiti anche da altre comunità cristiane, quali la [[Chiesa apostolica armena]], la [[Chiesa ortodossa copta]] e la [[Chiesa ortodossa siriaca]]. Esso assegnò la Basilica quasi interamente ai greci ortodossi, il cui Patriarca vi ha infatti tutt'oggi la cattedra e il ''katholikon'', regolando altresì tempi e luoghi di adorazione e celebrazione per ogni Chiesa<ref>Lo {{Collegamento interrotto|1=[http://servus.christusrex.org/www1/ofm/pope/40GPit/45/45GPdo02.html ''Status Quo''] {{Webarchive|dateurl=luglio 2018https://web.archive.org/web/20040904023036/http://servus.christusrex.org/www1/ofm/pope/40GPit/45/45GPdo02.html |botdate=InternetArchiveBot4 settembre 2004 }} sul sito dei francescani di Terra Santa.</ref>. Dal XII secolo le famiglie palestinesi musulmane ''Nusayba'' e ''Ghudayya'', incaricate dal [[Saladino]] in quanto neutrali, sono custodi della chiave dell'unico portone di ingresso, sul quale nessuna Chiesa ha diritto.
 
Il 25 febbraio [[2018]], davanti alle porte chiuse della Basilica del Santo Sepolcro, il patriarca greco ortodosso di Gerusalemme [[Teofilo III di Gerusalemme|Teofilo III]] legge un comunicato congiunto delle chiese greca ortodossa, cattolica e armena, annunciando che sono state chiuse per protestare contro la decisione delle autorità municipali di Gerusalemme di cambiare lo "Statu Quo" della città, annullando l'esenzione d'imposta delle chiese cristiane e introducendo una proposta di legge per poter espropriare dei terreni e degli immobili a loro appartenenti, e accusa le autorità israeliane di praticare la discriminazione e il razzismo contro i cristiani<ref> [http://www.repubblica.it/esteri/2018/02/25/news/gerusalemme_chiuso_santo_sepolcro_protesta_contro_piano_di_israele-189716224/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P6-S1.6-T1 Gerusalemme, chiuso il Santo Sepolcro : protesta contro piano fiscale israeliano.] su repubblica.it del 25 febbraio 2018.</ref> <ref>{{fr}} [https://www.lpj.org/chefs-eglises-repondent-decision-municipalite-jerusalem-collecter-impots-biens-non-cultuels/?lang=fr. Comunicato dei Patriarchi e dei capi delle Chiese a Gerusalemme del 14 febbraio 2018] sul sito ufficiale del Patriarcato latino di Gerusalemme.</ref>. A partire dal 28 febbraio il comune di Gerusalemme sospende la richiesta di tasse e la proposta di legge in discussione alla Knesset sulle proprietà delle chiese è congelata <ref>[http://www.repubblica.it/esteri/2018/02/27/news/gerusalemme_sospende_richiesta_tasse_riapre_il_santo_sepolcro-189915725/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P9-S1.6-F3 Gerusalemme sospende richiesta tasse, si sblocca trattativa e riapre il Santo Sepolcro] su repubblica.it del 28 febbraio 2018</ref>.