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== Biografia ==
Giovanni Barili nacque a Siena nella seconda metà del [[XV secolo]], ma non si posseggono altre informazioni biografiche sulla nascita e sull'infanzia, tranne che era il nipote dell'[[architetto]], scultore e intagliatore [[Antonio di Neri Barili]].<ref name ="le muse" />
 
<ref name =Sap>{{Cita web | url=http://www.sapere.it/enciclopedia/Barili+o+Barrile%2C+Ant%C3%B2nio+di+N%C3%A8ri.html | titolo=Barili o Barrile, Antònio di Nèri | accesso= 12 maggio 2019}}</ref>
 
In gioventù si formò con lo zio collaborando a numerose sue opere, assieme a Giovanni di Pietro Castelnuovo, seguendo lo stile di Antonio di Neri Barili, che influenzato dalle tendenze della sua contemporanea scultura senese guidata da [[Francesco di Giorgio Martini]] e dal [[Vecchietta]], intrise i suoi lavori con gli elementi più pregevoli del [[Rinascimento]]<ref name ="le muse">{{cita libro | capitolo=Barili, Antonio di Neri | titolo=le muse | editore=De Agostini | città=Novara | anno=1964 | volume=II |p=54}}</ref>
 
Giovanni, collaborò con lo zio per il [[coro (mobilio)|coro]] ([[1506]]) e la cantoria ([[1510]]) del [[duomo di Siena]].<ref name =TrecE /><ref name ="le museG">{{cita libro | capitolo=Barili, Giovanni | titolo=le muse | editore=De Agostini | città=Novara | anno=1964 | volume=II |p=54}}</ref>
 
Assieme al maestro zio eseguì il coro di [[Certosa di Maggiano|Maggiano]] ultimato nel [[1511]], anche se quest'opera, costituita di ben ventisei pannelli a tarsia con le raffigurazioni di Maria Vergine Assunta, di san Cristoforo e di altri santi, non è più reperibile.<ref name =TrecE>{{Treccani |antonio-di-neri-barili_%28Enciclopedia-Italiana%29| accesso=12 maggio 2019}}</ref>
 
Trasferitosi a [[Roma]] nel [[1514]], conobbe, si fece apprezzare da [[Raffaello Sanzio]] con il quale strinse rapporti duraturi,<ref name ="le musemuseG" /> al punto di ottenere la carica di maestro del modello di legname per la [[basilica di San Pietro in Vaticano]]; inoltre gli fu affidato l'intaglio e l'intarsio delle porte e delle finestre delle Stanze di Raffaello, oltre che la decorazione dei soffitti delle stanze.<ref name =TrecE />
 
Contemporaneamente Giovanni realizzò anche l'intaglio di una cornice, non più rintracciabile, entro cui fu esposta, dopo la morte del pittore, la ''[[Trasfigurazione (Raffaello)|Trasfigurazione]]'' di Raffello nel [[tempietto di San Pietro in Montorio]] ([[1522]]).<ref name =TrecE /><ref name ="le musemuseG" />
 
Rientrato a Siena dopo la morte di Raffaello, visse fino al [[1529]].<ref name =TrecE />