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Nel XVIII secolo il palazzo fu di proprietà di una famiglia Nervi di [[Pisa]] e in seguito, nel [[1765]], Giuliano Franco Prini, sposò Anna Nervi e nel [[1770]], per ereditarietà, il palazzo passò di proprietà alla facoltosa famiglia Prini. Negli anni successivi all'acquisizione, i Prini restaurarono il palazzo ed effettuarono opere di abbellimento, tra cui diverse decorazioni pittoriche che vennero alla luce durante i lavori di restauro dei primi anni duemila. Nel corso del XIX secolo il palazzo, noto in quegli anni come Palazzo Nervi-Prini, venne ulteriormente restaurato ed elevato all'attuale altezza di quattro piani. <br>
I lavori avvennero sicuramente nei primi anni del XIX secolo, un'incisione del [[1801]] conferma come il palazzo fosse ancora a tre piani e con la presenza di uno stemma nobiliare al primo piano,
=== Il soggiorno di Vittorio Alfieri ===
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Vedea prodigi di valore e d`arte,<br>
Per cui Pisa in Italia e sola viva.
|[[Vittorio Alfieri]], ''Sonetto
Nel novembre [[1784]], il poeta e scrittore [[Vittorio Alfieri]] decise di andare a vivere da solo a Pisa, lasciando la moglie a Bologna.
=== La prima connessione a Internet ===
[[File:Targa commemorativa Venera Internet.jpg|miniatura|destra|Targa commemorativa della prima connessione ad Internet in Italia]]
Nel 1963 [[Alessandro Faedo]], allora rettore dell' Università di Pisa, decise di acquisire il palazzo per ospitare la nuova sede del [[Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico]] del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche|CNR]].<br>
Tra il 1963 e il 1964 il palazzo venne restaurato e riconfigurato internamente. Gli spazi adibiti ad appartamenti vennero riconvertiti in uffici. La collocazione di laboratori e officine al piano terra e la creazione di un locale ascensore cambiarono radicalmente la disposizione interna originale del palazzo. I lavori vennero effettuati senza tenere in considerazione il patrimonio storico-artistico del palazzo che perse molte delle sue opere artistiche e decorazioni pittoriche originali.<br>
Il 30 aprile [[1986]] il ricercatore [[Antonio Bonito]] monitorò in sala macchine
=== Il recupero e il restauro nei primi anni duemila ===
Il palazzo fu protagonista di un ulteriore restauro nei primi anni duemila. I lavori iniziarono nel [[2003]] e terminarono nel [[2006]] con l'intento di recuperare la struttura
Per quanto riguarda il restauro architettonico, sono stati eliminati elementi impropri, utilizzati materiali leggeri, rifatte le pavimentazioni in linea con lo stile
Inoltre nel progetto di restauro venne inserito il palazzo adiacente di due piani che divenne sede del Centro Linguistico Interdipartimentale di Pisa e che ora costituisce insieme a Palazzo Venera un unico complesso edilizio.
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