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'''Palazzo Venera''' è un edificio storico di [[Pisa]], situato nel [[Pisa#Quartieri storici|quartiere Santa Maria]], sede distaccata del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'[[Università di Pisa]].<ref name="nota1">[{{Cita web|url=http://www.fileli.unipi.it/pagine-vecchio-sito/vecchio-fileli/dipartimento/dove-siamo/palazzo-venera/]|titolo=Palazzo Venera Unipi|accesso=20 maggio 2019}}</ref>
 
Non si hanno notizie certe sul periodo di costruzione di Palazzo Venera. Il palazzo è noto per aver ospitato [[Vittorio Alfieri]] per un breve periodo e per essere stato la sede del primo collegamento a [[Internet]] in [[Italia]] nel [[1986]].<ref name="nota2">[{{Cita web|url=https://www.piacenti.org/it/palazzo-venera-via-s-maria-pisa/]|titolo=Restauro Palazzo Venera |accesso=20 maggio 2019}}</ref>
 
Non si hanno notizie certe sul periodo di costruzione di Palazzo Venera. Il palazzo è noto per aver ospitato [[Vittorio Alfieri]] per un breve periodo e per essere stato la sede del primo collegamento a [[Internet]] in [[Italia]] nel [[1986]].<ref name="nota2">[https://www.piacenti.org/it/palazzo-venera-via-s-maria-pisa/]</ref>
== Storia ==
 
La data di costruzione di Palazzo Venera è ignota, sicuramente il palazzo fu caratterizzato dall'accorpamento di diverse strutture murarie di origine medioevale, la cui traccia è ben visibile nello sviluppo disomogeneo visibile dalla planimetria dell'edificio. La possibile esistenza di una cinta muraria alto-medioevale, posta a ridosso del palazzo, rafforza l'ipotesi che l'area di Palazzo Venera sia il risultato di diversi accorpamenti eseguiti nel corso dei secoli.<ref name="nota3">{{Cita|Notiziario|ppp. 194-196697}}. </ref><br>
 
Nel XVIII secolo il palazzo fu di proprietà di una famiglia Nervi di [[Pisa]] e in seguito, nel [[1765]], Giuliano Franco Prini, sposò Anna Nervi e nel [[1770]], per ereditarietà, il palazzo passò di proprietà alla facoltosa famiglia Prini. Negli anni successivi all'acquisizione, i Prini restaurarono il palazzo ed effettuarono opere di abbellimento, tra cui diverse decorazioni pittoriche che vennero alla luce durante i lavori di restauro dei primi anni duemila.<ref Nelname="nota4">{{Cita|Panajia|p. corso del XIX secolo il palazzo, noto in quegli anni come Palazzo Nervi-Prini, venne ulteriormente restaurato ed elevato all'attuale altezza di quattro piani98}}. </ref><br>
 
Nel corso del XIX secolo il palazzo, noto in quegli anni come Palazzo Nervi-Prini, venne ulteriormente restaurato ed elevato all'attuale altezza di quattro piani. I lavori avvennero sicuramente nei primi anni del XIX secolo, un'incisione del [[1801]] conferma come il palazzo fosse ancora a tre piani e con la presenza di uno stemma nobiliare al primo piano, mentre in un'incisione del [[1834]] il palazzo presenta quattro piani, il bugnato al piano terra e l'assenza dello stemma.<ref name="nota5">{{Cita web|url=http://web.archive.org/web/20050319233002/http://www.unipi.it/edilizia/schede/nerviprini/nerviprini1.htm|
Nel XVIII secolo il palazzo fu di proprietà di una famiglia Nervi di [[Pisa]] e in seguito, nel [[1765]], Giuliano Franco Prini, sposò Anna Nervi e nel [[1770]], per ereditarietà, il palazzo passò di proprietà alla facoltosa famiglia Prini. Negli anni successivi all'acquisizione, i Prini restaurarono il palazzo ed effettuarono opere di abbellimento, tra cui diverse decorazioni pittoriche che vennero alla luce durante i lavori di restauro dei primi anni duemila. Nel corso del XIX secolo il palazzo, noto in quegli anni come Palazzo Nervi-Prini, venne ulteriormente restaurato ed elevato all'attuale altezza di quattro piani. <br>
I lavori avvennero sicuramente nei primi anni del XIX secolo, un'incisione del [[1801]] conferma come il palazzo fosse ancora a tre piani e con la presenza di uno stemma nobiliare al primo piano, mentre in un'incisione del [[1834]] il palazzo presenta quattro piani, il bugnato al piano terra e l'assenza dello stemma.
 
=== Il soggiorno di Vittorio Alfieri ===