Benito Mussolini: differenze tra le versioni
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Gli tenne testa un giovane delegato del [[Polesine]], [[Giacomo Matteotti]], quasi anticipando quella contrapposizione che, dieci anni dopo, avrebbe condotto all’assassinio del leader dei socialisti riformisti, con l’avallo del capo del [[fascismo]].
Al Congresso di Ancona Mussolini colse inoltre un grande successo personale, con una mozione di plauso per i successi di diffusione e di vendite del giornale del Partito, tributatagli personalmente dai congressisti.<ref>cfr. [http://www.avantionline.it/2014/04/ancona-1914-la-sconfitta-del-riformismo-italiano/#.V12VYtex16A Alfonso Maria Capriolo, ''Ancona 1914: la sconfitta del riformismo italiano'', in ''Avanti! online'', 25 aprile 2014] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160919171305/http://www.avantionline.it/2014/04/ancona-1914-la-sconfitta-del-riformismo-italiano/#.V12VYtex16A |date=19 settembre 2016 }}</ref>
Infatti, nel periodo di direzione Mussolini, l<nowiki>'</nowiki>''Avanti!'' era salito da 30-45.000 copie nel [[1913]] a 60-75.000 copie nei primi mesi del [[1914]].<ref>Valerio Castronovo ''et alii'', ''La stampa italiana nell'età liberale'', Laterza, 1979, p. 212. Vd. anche Renzo De Felice, ''Mussolini il rivoluzionario'' cit., pag. 188.</ref>
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{{Citazione|Le condizioni dunque della religione in Italia non si potevano regolare senza un previo accordo dei due poteri, previo accordo a cui si opponeva la condizione della Chiesa in Italia. Dunque per far luogo al Trattato dovevano risanarsi le condizioni, mentre per risanare le condizioni stesse occorreva il Concordato. E allora? La soluzione non era facile, ma dobbiamo ringraziare il Signore di averCela fatta vedere e di aver potuto farla vedere anche agli altri. La soluzione era di far camminare le due cose di pari passo. E così, insieme al Trattato, si è studiato un Concordato propriamente detto e si è potuto rivedere e rimaneggiare e, fino ai limiti del possibile, riordinare e regolare tutta quella immensa farragine di leggi tutte direttamente o indirettamente contrarie ai diritti e alle prerogative della Chiesa, delle persone e delle cose della Chiesa; tutto un viluppo di cose, una massa veramente così vasta, così complicata, così difficile, da dare qualche volta addirittura le vertigini. E qualche volta siamo stati tentati di pensare, come lo diciamo con lieta confidenza a voi, sì buoni figliuoli, che forse a risolvere la questione ci voleva proprio un Papa alpinista, un alpinista immune da vertigini ed abituato ad affrontare le ascensioni più ardue; come qualche volta abbiamo pensato che forse ci voleva pure un Papa bibliotecario, abituato ad andare in fondo alle ricerche storiche e documentarie, perché di libri e documenti, è evidente, si è dovuto consultarne molti. Dobbiamo dire che siamo stati anche dall'altra parte nobilmente assecondati. E forse ci voleva anche un uomo come quello che la Provvidenza Ci ha fatto incontrare; un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale, per gli uomini della quale tutte quelle leggi, tutti quegli ordinamenti, o piuttosto disordinamenti, tutte quelle leggi, diciamo, e tutti quei regolamenti erano altrettanti feticci e, proprio come i feticci, tanto più intangibili e venerandi quanto più brutti e deformi. E con la grazia di Dio, con molta pazienza, con molto lavoro, con l'incontro di molti e nobili assecondamenti, siamo riusciti « tamquam per medium profundam eundo » a conchiudere un Concordato che, se non è il migliore di quanti se ne possono fare, è certo tra i migliori che si sono fin qua fatti; ed è con profonda compiacenza che crediamo di avere con esso ridato Dio all'Italia e l'Italia a Dio.|[[Papa Pio XI|Pio XI]], allocuzione ''Vogliamo anzitutto''<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/speeches/documents/hf_p-xi_spe_19290213_vogliamo-anzitutto_it.html Allocuzione "Vogliamo anzitutto"<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref>}}
Pio XI gli conferì l'[[Ordine dello Speron d'oro]] nel 1932;<ref>[http://www.storiain.net/arret/num126/artic2.asp Mussolini e il papa (2)<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110520041322/http://www.storiain.net/arret/num126/artic2.asp |data=20 maggio 2011 }}.</ref><ref>{{cita web |url=http://www.anpi.it/cronol/1932.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=7 luglio 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090710072119/http://www.anpi.it/cronol/1932.htm |dataarchivio=10 luglio 2009 }}.</ref> molti in Europa, nel 1933, lo chiamarono «il salvatore della pace»;<ref>
http://www.ilmanifesto.it/25aprile/02_25Aprile/9502rs14.01.htm {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20051230022420/http://www.ilmanifesto.it/25aprile/02_25Aprile/9502rs14.01.htm |date=30 dicembre 2005 }}
.</ref><ref>[http://www.homolaicus.com/storia/contemporanea/novecento/par13.htm Cap 3<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref> lo stesso [[Franklin Delano Roosevelt]] gli riservò commenti lusinghieri;<ref name="laltraverita.it" /> [[Papa Pio XII|Pio XII]] lo definì «il più grande uomo da me conosciuto e tra i più profondamente buoni».<ref>Arrigo Petacco, ''L'uomo della provvidenza. Mussolini, ascesa e caduta di un mito'', Mondadori, Milano, 2004, p. 4; {{cita web |url=http://www.romacivica.net/ANPIROMA/fascismo/fascismo4.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=7 luglio 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090112211521/http://www.romacivica.net/ANPIROMA/fascismo/fascismo4.htm |dataarchivio=12 gennaio 2009 }}.</ref> Lo scrittore americano [[Ezra Pound]], che incontrò di persona Mussolini nel 1933, lo celebrò nel libro "Jefferson and/or Mussolini".▼
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A proposito della capacità del duce di edificare attorno a sé un notevole consenso, significativa tra le altre è l'opinione espressa dal giornalista [[Enzo Biagi]] in "Lui, Mussolini": «Mussolini è stato un gigante; considero la sua carriera politica un capolavoro. Se non si fosse avventurato nella guerra al fianco di Hitler, sarebbe morto osannato nel suo letto. Il popolo italiano era soddisfatto di essere governato da lui: un consenso sincero».
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