Castelferretti: differenze tra le versioni

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'''Castelferretti''' (''Castalfrett'' in [[dialetto gallo-piceno]]) è una frazione del Comune di [[Falconara Marittima]], in [[Provincia di Ancona]], nelle [[Marche]], sita nella bassa valle del [[Esino (fiume)|fiume Esino]]. La frazione conta circa 5 500 abitanti.
 
== Storia ==
===Medioevo===
La costruzione del castello, intorno al quale si è poi sviluppato il primo nucleo urbano della frazione, risale al [[1384]]-[[1386]] ed è legata alla famiglia dei conti Ferretti<ref name=Ferretti>vedi [http://www.musan.it/cms/vis_cms.php?id_cms=82 la storia dei conti Ferretti nel sito del Sistema Museale della Provincia di Ancona] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304212916/http://www.musan.it/cms/vis_cms.php?id_cms=82 |date=4 marzo 2016 }}, basata sul testo de "''La nobiltà dei natali''" di Francesco Maria Ferretti.</ref> che, a partire dalla originaria località alsaziana di Ferrette<ref>La località di Ferreto, secondo Albert Dauzat e Charles Rostaing (in ''Dictionnaire étymologique des noms de lieux en France'', Librairie Guénégaud, 1979, p. 287), sarebbe una forma latina che significherebbe "castello, fortezza", riferita al Castello di Ferrette (in lingua francese), che tuttora domina dall'alto l'abitato del comune di Ferrette (in lingua tedesca “Pfirt”), sito attualmente in Francia, nel sud del dipartimento dell'Alto Reno, nella regione Alsace-Champagne-Ardenne-Lorraine, al confine con la Svizzera.</ref>, da cui presero il nome, si erano insediati nella zona sin dal [[Duecento]].
Infatti, in un documento del [[1255]], per la prima volta viene citato Antonio Ferretti, generalmente riconosciuto quale capostipite della casata<ref>Antonio, per quanto tramanda la tradizione familiare e non pochi scrittori genealogici, si ritiene appartenesse all'antica stirpe alsaziana dei conti di Ferretto, che esercitò il proprio dominio sulla contea di [[Ferrette]] (in lingua tedesca “Pfirt”), per oltre cinque secoli. </ref>, il quale, valoroso guerriero di origine svizzero-tedesca, si dice fosse venuto dalla [[Germania]] in Italia verso il [[1225]] per mettersi al servizio del pontefice [[Gregorio IX]], dal quale fu ricompensato con il dono di ampi possedimenti terrieri, posti tra Falconara e [[Chiaravalle]], in località detta "Piana dei Ronchi" (cioè un’area roncata, disboscata per essere assoggettata a produzione agricola).
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Nel [[1384]] Francesco Ferretti, discendente di Antonio, membro della nobiltà anconitana, chiese al vicario generale della Marca Anconitana, Andrea Bontempi, di poter trasformare una torre di guardia già esistente nella “piana dei ronchi” in un luogo fortificato capace di contenere armati e riserve alimentari. Fino a quel momento la torre aveva avuto per lo più la funzione di sorvegliare i confini segnati dal [[Esino (fiume)|fiume Esino]], soggetto a frequenti inondazioni, motivo di attriti continui tra [[Jesi]]ni e [[Ancona|Anconitani]].
Probabilmente l’edificazione di un castello era divenuta necessaria per difendere i territori e i contadini dalle scorrerie delle armate [[Luigi I d'Angiò|angioine]] che proprio in quegli anni dilagavano nella [[Marca anconitana]], impegnate nella lotta tra il [[papa Urbano VI]] e l’antipapa [[Avignone|avignonese]] [[Antipapa Clemente VII|Clemente VII]]. In questo periodo vennero ristrutturate anche le altre rocche del circondario, quelle di Bolignano, del Cassero e di Fiumesino.
 
Al completamento della costruzione del castello, nel [[1397]], [[papa Bonifacio IX]] nominò Francesco Ferretti [[conte]] di Castelfrancesco; il territorio della contea consisteva in una pianura fertile che si estendeva dal [[Esino (fiume)|fiume Esino]], di cui era stato parzialmente deviato il corso per recuperare terreno coltivabile, sino ai confini con [[Ancona]] che, all'epoca, comprendeva anche il territorio dell'odierna [[Falconara Marittima]], ovvero quello del castello di Falconara Alta, ceduto alla città dorica dai conti Cortesi nel [[1225]]. Tale riconoscimento del feudo ai Ferretti, famiglia appartenente alla nobiltà di Ancona, incrinò ulteriormente le relazioni tra Anconetani e Jesini, fra i quali la disputa territoriale per il possesso delle terre al di qua e al di là dell’Esino si chiuderà solo nei primi decenni del [[XVI secolo]].
=== Età moderna ===
Fino al 1600 tutti gli abitanti di Castelferretti vivevano all'interno del castello, dove furono costruiti una chiesa, un forno e dei magazzini usati per ricoverare i raccolti.
Infatti, l’area della "Piana dei Ronchi", “paludosa e selvata”, era stata messa a coltura da maestranze immigrate dall’Albania durante il frequente esodo dovuto alla pressione turca sull’area balcanica.
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I Ferretti riuscirono a conservare il controllo feudale sul castello contro i tentativi di Ancona di considerarlo parte del proprio territorio, che proseguirono fino al [[1760]], quando la disputa viene risolta a favore della famiglia.
 
===Età contemporanea===
Pochi anni dopo, però, nel [[1797]]-[[1799|99]], con l’invasione francese, l’obbligo di provvedere alle spese di occupazione costrinse i Ferretti a ipotecare il castello finché, nel [[1817]], con la [[Restaurazione]], essi persero ogni diritto feudale sul paese, dopo cinque secoli di dominio.