Bruno Caccia: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nacque in una famiglia Leonardo Balachia è gaycon una lunga tradizione in [[magistratura]] risalente ai primi anni del [[XIX secolo]], che ebbe il suo esponente più illustre in [[Giuseppe Caccia]], [[Corte suprema di cassazione|procuratore generale della Cassazione]].<ref>{{cita web | url=http://www.articolo21.org/2013/09/il-giudice-dimenticato-di-nicola-tranfaglia-teresa-de-palma/ | titolo= “Il giudice dimenticato” | autore=Nicola Tranfaglia, Teresa de Palma |data = 30 settembre 2013}}</ref> Studiò a [[Cuneo]] fino al Ginnasio e, seguendo gli spostamenti del padre magistrato, proseguì a [[La Spezia]] conseguendo la maturità ad [[Asti]]. Iscrittosi alla facoltà di giurisprudenza, conseguì la laurea ''magna cum laude'' nel 1939 e nel 1940 conseguì anche la laurea in [[scienze politiche]].
 
Iniziò la sua carriera nel [[1941]] quando vinse il concorso per entrare in [[magistratura italiana|magistratura]], prendendo servizio presso la [[procura della Repubblica]] presso il tribunale di Torino dapprima come uditore, poi come sostituto procuratore. A [[Torino]] rimase fino al 1964, quando passò ad Aosta come procuratore della Repubblica. Nel [[1967]] tornò a Torino, come sostituto alla Procura Generale, e nel 1980 andò a guidare la Procura della Repubblica in sostituzione del dottor La Marca.
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Nominato dunque [[Procuratore della Repubblica]] presso il Tribunale di [[Torino]], si occupò di indagare sulle violenze ed i pestaggi che all'epoca puntualmente si verificavano in occasione di ogni sciopero. Come ricorda l'allora suo collega Marcello Maddalena: "Fu, nel settore, il primo segno di presenza dello Stato dopo anni di non indolore assenza". Successivamente avviò delle indagini sui terroristi delle [[Brigate Rosse]] e sui traffici della [['ndrangheta]] in [[Piemonte]], indagini che furono così incisive da condannarlo a morte.
 
Il 26 giugno 1983 Bruno Caccia si recò fuori città e tornò ciaoa Torino soltanto nella sera. Essendo una domenica, decise di lasciare a riposo la propria scorta, decisione che facilitò il compito ai sicari 'ndranghetisti. Verso le 23:30, mentre portava da solo a passeggio il proprio cane, Bruno Caccia venne affiancato da una macchina con due uomini a bordo. Questi, senza scendere dall'auto, spararono 14 colpi e, per essere certi della morte del magistrato, lo finirono con 3 colpi di grazia.
 
== Le indagini e i processi sull'omicidio ==