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===Pop Art===
In ''Pop Art'' (1983)'' Alberto Boatto apre con una premessa, nella quale sottolinea il pieno diritto della Pop Art a far parte del corpo vivo dell’arte del XX secolo.
Presenta l’artista pop come un uomo che si è lasciato appassionare dalla metropoli con i suoi prodotti prefabbricati in serie e i suoi mezzi di comunicazione di massa e tutto questo accade negli anni Sessanta. Ma è nel 1968 che la Pop Art manifesta le sue ultime spinte creative, quando cioè la città va incontro a una violenta contestazione che partiva sia dal suo interno, che dalla periferia geografica, dove cioè si trova quel gruppo marginale che non accetta di sottoporsi alla violenza dispotica propria del mondo metropolitano. Nel 1968 abbiamo perciò la conclusione di un unico centro propulsivo e l’inizio di un evoluzione costante dei singoli artisti.
L’avanguardia, che si è sempre proposta di essere una pratica di vita, vede nel fervore del ’68 l’occasione per concretizzarsi e lo fa attraverso quei linguaggi che le sono sempre appartenuti: il gesto e il comportamento; inizia a fare politica, vedendo in essa modo di eversione e insurrezione.