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La storia della famiglia Trossi si distingue per il frequente intervento in favore dei territori a loro più vicini. Carlo Trossi contribuì alla costruzione della scuola e dell'asilo di [[Gaglianico]], mentre a Biella realizzò il padiglione ospedaliero "Felice Trossi", intitolato al figlio scomparso a causa di un incidente stradale.
Anche il figlio Felice fu responsabile di alcune opere di beneficenza: oltre a bonificare alcune aree dell'[[Agro romano|Agro Romano]] e del biellese, fece edificare un gruppo residenziale, denominato villaggio "Trossi", destinato ai lavoratori della fabbrica di famiglia. [[File:Dino Uberti, Autoritratto, 1941.jpg|alt=|sinistra|miniatura|185x185px|Dino Uberti, Autoritratto, 1941]]'''Il testamento di Corinna Trossi e il lascito al Comune di Livorno'''
Dino Uberti, nato a Biella nel 1885, parallelamente agli studi giuridici e alla fortunata carriera imprenditoriale, sviluppò per tutta la vita la passione per le arti pittoriche, dedicandovisi completamente intorno ai quarant'anni di età. Molti dei suoi quadri vennero esposti in città come Milano (presso la galleria Scopinich), Firenze, Torino, Bruxelles e Livorno. Proprio a Livorno, nel Dicembre del 1945, mise in esposizione presso la Bottega d'Arte una ventina delle sue opere.<ref name="giu_pag63" /> I quotidiani locali espressero giudizi molto positivi sulle opere di Uberti.<ref>{{Cita|Giuliano e Vianelli|p. 63|giu}}</ref>
Fu così che Corinna Trossi, nel solco della tradizione familiare di magnanimità civile, decise di effettuare una corposa donazione al Comune di Livorno: attraverso testamento, lasciò al comune la proprietà della villa, due beni immobili agricoli e altri beni mobili.<ref>{{Cita web|url=http://www.fondazionetrossiuberti.org/la-fondazione-darte/|titolo=La Fondazione d'Arte - Fondazione d'Arte Trossi-Uberti|accesso=20 maggio 2019}}</ref> Impegnò quindi il Comune affinché istituisse una fondazione d'arte intitolata al proprio nome e a quello del marito. Lo scopo della fondazione sarebbe dovuto essere quello di permettere alle nuove generazioni di sviluppare le proprie inclinazioni e abilità artistiche nella villa ardenzina.<ref name="mag_pag65" /><ref name="mag_pag68" />
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