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Questo iter si ripete in gran parte delle opere e dei racconti della [[Elena Ferrante|Ferrante]].
L’autrice, di fatto, nei suoi romanzi, presenta donne dalle caratteristiche e dalla provenienza simili, intrecciando le loro vite con la città di [[Napoli]], con episodi di violenza incastonati nei loro ricordi, con un [[Dialetto napoletano|dialetto]] duro del quale molte cercano di liberarsi.
Ogni donna ideata da Elena Ferrante è costretta a confrontarsi con il proprio passato e con il proprio presente, seguendo un lungo percorso di cambiamento e rinascita reso possibile dalla forte auto-disciplina che governa le menti nate dall’estro della [[Elena Ferrante|Ferrante]].<ref>[Femme Fatales: “La fascinazione di morte” in Elena Ferrante’s L’amore molesto and I giorni dell’abbandono – By Elizabeth Alsop, Italica Vol. 91. No. 3 (Fall 2014). Pp. 466-485, published by: American Association of Teachers of Italian]</ref>
E’ proprio questo autocontrollo che conduce alla conclusione delle vicende, in cui i personaggi principali arrivano alla piena consapevolezza di loro stessi e alla concretizzazione della capacità di fronteggiare i turbamenti della loro vita.
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