Adolfo Omodeo: differenze tra le versioni

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Questo il suo giudizio, espresso nel 1945, sulle forze armate durante il [[regime fascista]], che lo ostacolò per le sue idee: {{Citazione|Ad un osservatore spassionato, sopra tutto se è vissuto nell'esercito dell'altra guerra, vecchiotto d'istituzioni, non privo di magagne, ma dotato di certe qualità morali, di un vivace senso d'onore e che fu in grado di inquadrare tutta la nazione in armi, appare di colpo l'immensa rovina prodotta dal fascismo nelle nostre forze armate: il fascismo si presenta come qualcosa che va oltre un regime politico: è una tabe che ha corroso a fondo tutte le strutture sociali...<ref>A. Omodeo, Adolfo Omodeo, ''Le Forze Armate. Problemi e proposte.'' In: ''Quaderno del Partito d'Azione'' n.17 (1945?). [http://www.liberalsocialisti.org/articol.php?id_articol=362 Sito web ''Liberalsocialisti'']</ref>}}
 
Dopo il 25 luglio 1943 Omodeo divenne rettore dell'Università di Napoli, e pur dissentendo dal suo maestro Benedetto Croce, s'iscrisse al [[Partito d'Azione]]. Dall'aprile al giugno 1944 fu ministro dell'Istruzione nel [[governo Badoglio II|secondo governo Badoglio]]. Dal 1945 al 1946 fu membro della [[Consulta nazionale]].
 
Fu socio dell'[[Accademia dei Lincei]] e condirettore, insieme a [[Luigi Russo]], della rivista ''[[Belfagor (rivista)|Belfagor]]''.