Chiesa di San Martino (Randazzo): differenze tra le versioni
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=== Epoca spagnola ===
Al ''[[#Libro Rosso|Libro Rosso]]'', alla sua custodia presso la chiesa considerata sede dell'archivio storico cittadino a alla figura dell'imperatore fanno riferimento eventi che ebbero profonde ripercussioni a Randazzo. Sul finire del 1538 le truppe spagnole ammutinate lasciate a custodia de [[La Goletta]] dopo la [[Conquista di Tunisi (1535)|Presa di Tunisi]], si ribellarono per questioni di mancati pagamenti. Gran parte delle guarnigioni abbandonarono il presidio e navigarono alla volta della vicina Sicilia.<ref>Pagina 105 - 107, Giovanni Evangelista di Blasio Gambacorta, "''Storia cronologica de vicerè, luogotenenti, e presidenti del Regno di Sicilia''" [https://books.google.it/books?id=PhVcAAAAcAAJ], Volume 2, Palermo, 1790.</ref><ref>{{Cita|Giuseppe Paiggia|pp. 126}}</ref> A titolo preventivo, per motivi di sicurezza furono confinati sull'isola di Lipari, ma contravvenendo alle disposizioni impartite dal [[viceré di Sicilia]] [[Ferrante I Gonzaga]], gli ammutinati sbarcarono a Messina per essere immediatamente respinti.
Dopo disordini provocati a [[Castanea delle Furie|Castania]] e [[Torre Faro|Faro]] si impossessarono e depredarono i centri di [[Monforte San Giorgio|Monforte]] e [[Santa Lucia del Mela]], per poi commettere ulteriori razzie a [[Castroreale]]. A [[Randazzo]] è documentata la distruzione dell'archivio storico custodito nel tempio. Col tentativo di mediazione svoltosi a [[Milazzo]] e dopo il giuramento convenuto col patto siglato a [[Linguaglossa]], nonostante i pagamenti effettuati a saldo dei compensi pattuiti, il
Nel settembre 1540 la chiesa acquistò il miracoloso ''Crocifisso'' destinato ad altro paese da Giovanni Antonio Matinati scultore di Messina.
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<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro
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