Bias di pubblicazione: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
LauBot (discussione | contributi)
m Bot: passaggio degli url da HTTP a HTTPS
m url ridondante
Riga 3:
Gli studi con risultati significativi possono essere dello stesso livello degli studi con un risultato nullo per quanto riguarda la qualità dell'esecuzione e del disegno<ref name=Easterbrook>{{Cita pubblicazione|cognome=Easterbrook |nome=P. J. |cognome2=Berlin |nome2=J. A. |cognome3=Gopalan |nome3=R. |cognome4=Matthews |nome4=D. R. |titolo=Publication bias in clinical research |rivista=[[Lancet (journal)|Lancet]] |anno=1991 |volume=337 |numero=8746 |pp=867–872 |doi=10.1016/0140-6736(91)90201-Y |pmid=1672966}}</ref>. Inoltre, una volta che un dato scientifico è ben consolidato, può essere interessante pubblicare articoli attendibili che non riescano a respingere l'[[ipotesi nulla]]<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Luijendijk|nome1=HJ|cognome2=Koolman|nome2=X|titolo=The incentive to publish negative studies: how beta-blockers and depression got stuck in the publication cycle.|rivista=J Clin Epidemiol|data=May 2012|volume=65|numero=5|pp=488–92|doi=10.1016/j.jclinepi.2011.06.022}}</ref>. Tuttavia, i risultati statisticamente significativi hanno una probabilità tre volte maggiore di essere pubblicati rispetto a quelli con risultati nulli<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Dickersin |nome=K. |wkautore=Kay Dickersin|cognome2=Chan |nome2=S. |cognome3=Chalmers |nome3=T. C. |titolo=Publication bias and clinical trials |rivista=[[Controlled Clinical Trials]] |anno=1987 |volume=8 |numero=4 |pp=343–353 |doi=10.1016/0197-2456(87)90155-3 |pmid=3442991}}</ref>.
 
Diversi fattori contribuiscono al bias di pubblicazione<ref name="Rothstein2005" />. È stato scoperto che il motivo più comune per la mancata pubblicazione è semplicemente il fatto che i ricercatori rifiutano di presentare i risultati, portando al bias di non risposta. I fattori citati come alla base di questo effetto includono il fatto che i ricercatori suppongano di aver commesso un errore, il mancato supporto di una scoperta nota, la perdita di interesse nell'argomento o la convinzione che gli altri non saranno interessati ai risultati nulli<ref name="Easterbrook" />. La natura di queste questioni e i problemi che sono stati innescati, sono stati indicati come le 5 malattie che minacciano la scienza, che comprendono: "''significosis'', un'eccessiva attenzione a risultati statisticamente significativi, ''neophilia'', un eccessivo apprezzamento per la novità, ''theorrea'', un mania per una nuova teoria, ''arigorium'', una mancanza di rigore nel lavoro teorico ed empirico e infine, ''disjunctivitis'', una tendenza a produrre grandi quantità di opere ridondanti, banali e incoerenti. "<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Antonakis|nome=John|data=February 2017|titolo=On doing better science: From thrill of discovery to policy implications|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S104898431730070X|rivista=The Leadership Quarterly|volume=28|numero=1|pp=5–21|doi=10.1016/j.leaqua.2017.01.006}}</ref>
 
I tentativi di identificare gli studi non pubblicati spesso si rivelano difficili o insoddisfacenti<ref name="Rothstein2005">H. Rothstein, A. J. Sutton and M. Borenstein. (2005). ''Publication bias in meta-analysis: prevention, assessment and adjustments''. Wiley. Chichester, England ; Hoboken, NJ.</ref>. Nel tentativo di combattere questo problema, alcune riviste richiedono che gli studi presentati per la pubblicazione siano pre-registrati (registrando uno studio prima della raccolta di dati e analisi) con organizzazioni come il ''Center for Open Science''.