Cripta di Sant'Emidio: differenze tra le versioni

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I resti di sant'Emidio, vescovo e [[martire]] [[cefaloforo]], furono uniti a quelli dei suoi compagni e custoditi all'interno del [[sarcofago]] di [[epoca romana]], dell'età di [[Marco Aurelio]], [[IV secolo]], che diventò anche [[altare]].
 
''“cum“CUM sociisSOCIIS aliisALIIS EmindiusEMINDIUS hicHIC requiescit”REQUIESCIT”'' (qui riposa Emidio con i suoi compagni), così recita l'iscrizione [[Medioevo|medioevale]] scolpitaincisa nel bordo frontale superiore e la cui tipologia dei caratteri rimanda all'epoca di costruzione della cripta e la collocazione di quel sarcofago in quel sito.
 
Finemente lavorato da “canalature biscurvi”, ha due geni scolpiti alle estremità della fronte principale (cui furono aggiunte le ali all'atto della "cristianizzazione" del manufatto) ed al centro una [[porta]] di [[Giano]] socchiusa tra [[2 (numero)|due]] [[Pilastro|pilastri]] ed un fastigio. Dallo [[scudo (difesa)|scudo]] sovrapposto e dai due [[Freccia|dardi]] scolpiti nei fianchi si potrebbe dedurre che appartenesse ad un guerriero.