Schiavon: differenze tra le versioni

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Secondo il ''Regestum Possessionum Communis Vincentiae'' del 1262, il Comune di Vicenza possedeva a Schiavon ''... itero unum sedimen apud... a mane fossatum castri''. Cinque secoli più tardi, ai primi dell'Ottocento, il [[Gaetano Maccà|Maccà]]<ref>Gaetano Maccà, ''Storia del Territorio Vicentino'', II, p. 341</ref>, fa presente che ai suoi tempi un prato accanto alla chiesa parrocchiale era ancora denominato "Castellano". Questo dimostrerebbe che a Schiavon esisteva un castello, ma ne restano sconosciute le origini e le vicende. Considerato che la ''ecclesia S. Margarite de Sclavone'' è antichissima, si può però ipotizzare che si sia trattato della fortificazione della chiesa, creata nel X secolo all'epoca delle scorrerie degli [[Ungari]]<ref>Antonio Canova e Giovanni Mantese, ''I castelli medievali del vicentino'', Accademia Olimpica, Vicenza, 1979, p. 128</ref>. Nelle ''Rationes Decimarum'' del 1297 e del 1303 sono nominate le rispettive chiese di entrambe le località, elevate al rango di parrocchiali.
 
Il 4 aprile 1391 l'allora signore di Vicenza [[Giangaleazzo Visconti]] concesse alla nobile famiglia Palazzi il feudo gentilizio di Schiavon, del quale la famiglia percepì le decime sino al 1971<ref>Per la storia e le personalità vedi G. Dellai: ''Schiavon e Longa'', (Vicenza 2005, 2ª ed., e Mario Palazzi, ''Cronaca del diritto di decima esercitato per 580 anni dai nobili Palazzi nel feudo di Schiavon: 1391-1971'', 2013</ref>.
 
=== Epoca moderna e contemporanea ===
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